Insulti, minacce di morte, botte con un bastone e addirittura ferite con un coltello. È un vero e proprio calvario quello che è stata costretta a subire una ragazza diciottenne di origini pakistane che si era ribellata alla famiglia.
La giovane, residente a Bologna, aveva intrecciato una relazione con un connazionale proprio nel capoluogo felsineo. Tuttavia la madre e i due fratelli non approvavano questo rapporto e avrebbero invece preferito che la ragazza tornasse in Pakistan per sposare uno sconosciuto, per giunta più grande di lei.
Un'imposizione a cui la diciottenne non aveva alcuna intenzione di sottomettersi. La sua indipendenza e la sua libertà, però, non venivano accettate dai parenti che, una volta scoperte sul cellulare alcune foto che la ritraevano in compagnia del fidanzato conosciuto a Bologna, avevano iniziato a vessarla con minacce e percosse.
Nei giorni scorsi l'ennesima lite, scoppiata in pubblico, ha provocato l'intervento della polizia. Gli uomini delle forze dell'ordine hanno così potuto scoprire tutta la vicenda, passata poi sul tavolo del procuratore aggiunto Valter Giovannini, che coordina le indagini.
In attesa degli esiti del lavoro degli investigatori, la diciottenne è stata ricoverata in una struttura protetta.I due fratelli, di 21 e 23 anni, e la madre, di 44, devono invece rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni.
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