Rimini, chiesta l'espulsione per i genitori degli stupratori marocchini

Il tribunale dei minori di Ancona chiede l'espulsione per i genitori dei due minorenni marocchini coinvolti negli stupri di Rimini di agosto

Rimini, chiesta l'espulsione per i genitori degli stupratori marocchini

I genitori dei due ragazzi marocchini che lo scorso agosto hanno partecipato allo stupro di una ragazza polacca e di una trans peruviana sulla spiaggia di Rimini iniseme a Guerlin Butungu potrebbero essere espulsi dall'Italia.

Il tribunale dei minori di Ancona non è favorevole al rinnovo del permesso di soggiorno per Mohammed Louennous e per la moglie Sana, madre dei due ragazzi di 15 e 17 anni fermati per i fatti di Rimini.

I due avevano chiesto di poter rimanere in Italia per poter "stare accanto ai loro quattro figli per educarli e inserirli nella comunità". Secondo i giudici del capoluogo marchigiano, la posizione del padre "risulta gravata nel corso degli anni da una serie di condanne per oltraggio a pubblico ufficiale, furto, falsa attestazione sull’identità propria, guida in stato di ebbrezza alcolica, detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi, evasione, violazione del divieto di rientrare nel territorio italiano tanto da essere agli arresti domiciliari per espiare una pena residua". Per quest'ultima condanna, infatti, l'uomo non potrà essere espulso prima dell'aprile 2018.

Nelle parole dei magistrati "l’uomo non ha mostrato nonostante il passare del tempo alcuna capacità educativa dei figli, in special modo con i più grandi, già inclini alla perpetrazione di condotte illecite verosimilmente anche a causa dell’esempio paterno e dall’avallo ricevuto in tal senso dalla madre Sana"

"L’assolutà inidoneità genitoriale della figura paterna – scrivono i giudici – è dimostrata dal fatto che anziché ergersi ad esempio per i figli, con la sua condotta di vita istiga i minori a non integrarsi nella realtà italiana e a non rispettare le regole di convivenza comuni.

Per questo si respinge il ricorso a salvaguardia dell’interesse pubblico alla sicurezza nazionale".

L'avvocato della coppia ha presentato ricorso ma la posizione dei due coniugi non pare, per il momento, molto favorevole.

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