Rimini, giovane pestato da due magrebini, mentre si trova in vacanza

Odissea della madre del ragazzo tra Pronto Soccorso, dove le consigliano di curare il figlio in albergo per non fare fila e Carabinieri, che non possono accettare la denuncia senza referto dei medici

Rimini, giovane pestato da due magrebini, mentre si trova in vacanza

Un giovane veronese di 17 anni, che si trovava in vacanza coi familiari ed alcuni amici a Viserba, una frazione di Rimini, è stato aggredito da due nordafricani.

Il ragazzo si trovava al Turquoise per ballare, in compagnia del fratello e degli amici; neppure il tempo di entrare, che un magrebino sulla ventina lo aggredisce, improvvisamente e senza alcuna ragione, rifilandogli una testata. Mentre era ancora tramortito per il duro colpo subito, ecco arrivare un pugno, ad opera di un altro nordafricano, che si accompagnava al primo assalitore. Immediato l’intervento degli amici, che cercano di portargli i primi soccorsi e lo aiutano ad allontanarsi dal luogo, come racconta lui stesso sulle pagine de “Il Resto del Carlino”: “Abbiamo bussato ai vetri di un fuoristrada della polizia, ma dopo avergli raccontato l’accaduto mi hanno consigliato di mettere del ghiaccio sullo zigomo ferito. Adesso abbiamo paura a uscire la sera a Rimini, che conosco bene perché ci vengo in vacanza da quando sono nato. Mai successo niente del genere”.

Un episodio che ha ovviamente suscitato rabbia ed agitazione nella madre del 17enne, che racconta la surreale esperienza vissuta tra ospedale e caserma dei carabinieri, dopo aver accolto il figlio sanguinante ed impaurito nella camera dell’albergo in cui la famigia del giovane alloggiava. “L’ho portato al Pronto soccorso, dove c’era un sacco di gente, tra ubriachi e feriti.”, riferisce la donna sempre sul sopra citato quotidiano. “Ci hanno detto che i tempi di attesa per quel tipo di ferita non grave sarebbero stati molto lunghi, fino 5-6 ore. Consigliandoci, visto che avevo lasciato la bimba in hotel, di raggiungerla e medicare da sola mio figlio. L’indomani siamo andati dai Carabinieri, ma ci hanno spiegato che per la denuncia serviva il referto medico, che non avevamo. Così abbiamo fatto una semplice segnalazione contro ignoti”.

La madre del 17enne esprime tutta la frustrazione per quanto accaduto in quella notte e tutto il disappunto per il fatto che possa sembrare la normalità dover impedire al figlio di uscire dopo la mezzanotte perchè nella zona circolano a piede libero individui pericolosi di quel tipo.

Di parere diverso il titolare del Turquoise, che si dice soddisfatto di come sia salito il livello di sicurezza nel suo locale, che aveva avuto problemi di questo tipo nell’agosto dello scorso anno.

La conclusione delle dichiarazioni rilasciate è lievemente polemica nei confronti della madre del ragazzo ferito: “Se quel ragazzo è minore, dico che la madre avrebbe dovuto accompagnarlo. Non sarebbe opportuno far uscire i minorenni da soli, o comunque bisogna farli rientrare a mezzanotte”.

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