"Sacrificio alla Madre Terra": e il 30enne finisce sepolto vivo

Il 30enne boliviano ha raccontato di essere stato rinchiuso nella bara dopo essere svenuto al culmine di una serata. Ignoti gli autori del gesto

"Sacrificio alla Madre Terra": e il 30enne finisce sepolto vivo

È salvo per miracolo il 30enne boliviano Víctor Hugo Mica Alvarez, che è riuscito a scampare alla morte dopo essere stato sepolto vivo come "sacrificio umano alla Madre Terra". Il giovane ha infatti dichiarato di essere stato rinchiuso in una bara, poi seppellita quale offerta alla Pachamama. Il tentato sacrificio umano è andato in scena giovedì scorso, alla vigilia dell'apertura del Festival della Madre Terra, che si svolge ogni 5 agosto a El Alto, nell'ovest del Paese andino. Durante la ricorrenza, gli indigeni fanno alla Madre Terra delle offerte denominate "sullu", che vanno dagli animali vivi ai feti di pecora, dalle foglie di cacao ai dolciumi. In agosto infatti, secondo le credenze degli indio, la Pachamama "apre la bocca" per inghiottire i doni preparati per lei dal popolo devoto.

In base alla testimonianza resa da Mica Alvarez, lui avrebbe bevuto troppo quel giovedì sera, durante i preparativi del festival, per poi cadere a terra svenuto. Una volta ripresi i sensi, il malcapitato si sarebbe ritrovato dentro la bara, tentando quindi di infrangerne il coperchio: "L'unica cosa che ricordo è che pensavo di essere nel mio letto, volevo alzarmi per andare a urinare e non potevo muovermi. Quando ho fatto forza contro la bara, sono stato in grado di romperne un vetro e in questo modo sono riuscito a uscire".

Una volta emerso in superficie, il 30enne si è reso conto di trovarsi ad Achacachi, a oltre 80 chilometri dal luogo in cui stava festeggiando la vigilia dell'evento in onore della Pachamama.

Lui avrebbe quindi provato a raccontare immediatamente alla polizia quanto capitatogli, ma nessun agente gli avrebbe creduto. Nonostante lo scetticismo delle autorità, Mica Alvarez continua a denunciare il fatto di essere stato vittima di un tentativo di "farlo diventare un sullu".

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