Un migrante gambiano di 26 anni ha perso la vita in seguito all'incendio che si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì nel ghetto abusivo di Borgo Mezzanone, poco distante da Foggia. Il ragazzo avreva deciso di trasferirsi nella baraccopoli in seguito al rifiuto della sua domanda di asilo - da qualche mese era dunque irregolare. Fino a poco tempo fa, riporta Quotidiano.net, la vittima era ospite del Cara - Centro Richiedenti Asilo che si trova esattamente nell'area adiacente il luogo dell'episodio. Attualmente non sono note le origini dell'incendio, sulle quali perciò si sta indagando. Non si esclude che nei prossimi giorni possa essere disposta un'autopsia per verificare e accertare le cause del decesso.
Demolizione programmata
La baracca nella quale dormiva il 26enne era prevalentemente costituita da lamiere e legno: inizialmente non si era presa in considerazione un'eventuale morte da parte di qualcuno, ma solamente dopo lo spegnimento delle fiamme è stato ritrovato il corpo del ragazzo stesso e carbonizzato. Gli inquirenti sono al lavoro per constatare le motivazioni per cui l'originario del Gambia ha perso la vita: pertanto resta ancora da capire se si sono rivelati fatali i fumi sprigionati nell'incendio o altre cause.
Il ghetto di Borgo Mezzanone era in lista di una demolizione programmata, i cui lavori erano già partiti nella seconda metà di febbraio. L'intervento dei macchinari e delle autorità servirà per smantellare alcuni immobili abusivi mediante i quali si svolgono prostituzione e spaccio di droga.
Sull'accaduto è intervenuto il ministro Matteo Salvini: "La tragedia conferma che i grandi insediamenti di stranieri, legali e abusivi, che abbiamo ereditato dalla sinistra erano e sono un problema. Abbiamo il dovere di riportare sicurezza, ordine e legalità continuando con i controlli, gli sgomberi e i progressivi svuotamenti. L’abbiamo fatto a San Ferdinando (dove la baraccopoli abusiva era arrivata a contenere fino a 3mila persone) e stiamo intervenendo a Borgo Mezzanone (ora nel Cara ci sono meno di 150 ospiti, nel 2017 erano circa 1.
600 e recentemente abbiamo cominciato ad abbattere l’insediamento abusivo nato nei dintorni dove sono gravitate fino a 4mila persone). Non solo. Abbiamo chiuso i grandi centri di accoglienza veneti a Cona e Bagnoli e stiamo azzerando le presenze a Mineo. Andiamo avanti, passando dalle parole ai fatti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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