Un diciannovenne rumeno di etnia rom è stato arrestato ad Abbiategrasso, in provincia di Milano per un'accusa gravissima: quella di aver sequestrato e violentato una ragazzina minorenne, sempre rom, abusandone con la complicità della madre e della zia.
Il sequestro, scrive il Giorno, risalirebbe a poche settimane fa, quando il ragazzo, con la complicità di due amici, avrebbe rapito una tredicenne portandola nella sua casa di Sant'Angelo, nella vicina provincia di Lodi. Qui sarebbe iniziato un vero e proprio calvario: secondo i carabinieri la piccola sarebbe stata rinchiusa per tre giorni in un appartamento, dove il giovane l'avrebbe sottoposta a continui abusi.
Il tutto - ed è questo, forse, uno dei particolari più inquietanti - nel silenzio della mamma e della zia del giovane. Ora il 19enne si trova in prigione a Lodi, accusato di violenza sessuale su minore, sequestro di persona e sottrazione di minore. La madre e la zia sono state incarcerate a Vigevano, mentre ai presunti complici del giovane è assegnato l'obbligo di dimora.
Dietro questa vicenda già di per sè fosca c'è però un dettaglio che mette i brividi: secondo alcune ricostruzioni, la famiglia della ragazzina avrebbe potuto essere consapevole di quanto stava accadendo.
Secondo il Giorno, si sarebbe trattato di un rito iniziatico detto "Fugii", per cui un uomo potrebbe avere rapporti con una ragazzina, senza che la diretta interessata possa opporsi. Un po' come l'antica "fuitina" d'italica memoria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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