Roma, rubate nella notte venti pietre di inciampo che ricordano i deportati della Shoah

Nella notte, nella capitale, sono state divelte e rubate 20 pietre di inciampo che ricordano i membri della famiglia Di Consiglio, tutti deportati nei campi di concentramento nazisti. Erano state disposte nel quartiere Monti nel gennaio 2012

Roma, rubate nella notte venti pietre di inciampo che ricordano i deportati della Shoah

Le hanno sradicate e portate via, probabilmente durante la notte. Ne hanno rubate 20, in via Madonna dei Monti, al civico 82, a Roma. Quelle pietre di inciampo erano state messe lì il 9 gennaio 2012, per ricordare i membri della famiglia Di Consiglio, tutti deportati nei campi di sterminio nazisti. A riferirlo è stata l'associazione "Arte in Memoria", responsabile del progetto "Memoria di Inciampo a Roma".

"Gesto intollerabile legittimato dal governo"

"È un atto intollerabile, incredibile e inammissibile di vandalismo di stampo fascista e antisemita. Si tratta di un gesto reso possibile e legittimato da un governo che discrimina e perseguita le persone diverse, le minoranze e tutti coloro che lottano per i diritti civili. Stiamo vivendo un momento terribile", ha dichiarato Adachiara Zevi, presidente dell'associazione culturale che promuove la cultura della memoria. E ha aggiunto: "È in atto una politica discriminatoria, che legittima atti di questo genere". La presidente, che ha organizzato un presidio davanti alla casa della famiglia Di Consiglio, ha specificato che il furto rappresenta "un attacco a coloro che sono stati sterminati e a coloro che testimoniano ogni giorno quanto è accaduto con i loro racconti".

Le reazioni

Il primo cittadino della capitale, Virginia Raggi, ha definito l'episodio "inaccettabile" e ha condannato l'episodio "con forza e profonda indignazione". E su Twitter ha commentato: "La memoria esige rispetto". Anche il presidente del consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, ha commentato l'accaduto definendolo "gravissimo": "Le pietre di inciampo sono una forte testimonianza di memoria, un segno concreto e tangibile di un passato di odio che dobbiamo contrastare, oggi più che mai, con la cultura e il ricordo".

Anche il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, su Facebook, ha giudicato il gesto come "vergognoso": "Nell'anno in cui ricordiamo l'infamia delle leggi razziali, la condanna contro chi insulta la memoria di tanti ebrei vittime delle persecuzioni non deve avere esitazioni".

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