Continua a tener banco la presentazione del protocollo d’intesa stipulato con le associazioni rom dalla Regione Toscana per bocca del presidente Enrico Rossi. L’obiettivo è quello di portare ad un progressivo superamento del sistema organizzativo dei campi rom, inserendo al contempo una manovra che preveda l’integrazione nel tessuto sociale delle famiglie.
Per poter permettere l’attuazione di un piano così ambizioso, le casse della regione Toscana saranno alleggerite di 600mila euro, da destinare in primis all’inserimento scolastico dei bambini di etnia rom e sinti e contrastare così il fenomeno dell’abbandono durante l’età dell’obbligo. Nella manovra, stando quantomeno alle intenzioni iniziali, cioè quelle relative alle previsioni di spesa, dovrebbero rientrare anche dei fondi coi quali tutelare i soggetti più deboli che rischiano di trovarsi emarginati.
Se ciò non bastasse, per l’attuazione del sopra menzionato progetto, è previsto lo stanziamento di ulteriori 1,5 milioni: 500mila euro subito, più 1 milione ulteriore nel 2019. Il denaro di questa tranche sarà destinato alle bonifiche dei terreni occupati, oltre che alle ristrutturazioni di edifici nei quali rom e sinti troveranno una sistemazione non più approssimativa.
Secondo gli accordi, una parte dei fondi, la metà, sarà a carico della Regione, il resto invece spetterà agli enti locali, che potranno proporre dei progetti in seguito alla pubblicazione dei bandi creati ad hoc. Il tutto dovrà esser presentato entro la fine del 2018.
Il governatore parla già di progressi, per quanto riguarda i numeri relativi al fenomeno, come riportato dalla Nazione. “Nel 2014 i rom censiti nei campi erano 2.885. Adesso sono all'incirca 2.100. La riduzione è già avvenuta. Sono stati i Comuni coi fondi europei che abbiamo loro assegnato a fare gli interventi adeguati”. “Bisogna intervenire con razionalità”, ha proseguito il Governatore, “e fare in modo che in Europa smettano di dire una cosa poco carina nei nostri confronti, cioè che noi siamo il Paese dei campi rom, abbiamo questa etichetta”.
A chi gli fa notare la polemica relativa allo scavalcamento degli italiani per quanto riguarda l'assegnazione delle case popolari, Rossi risponde piccato, come riportato da "GoNews". “L'argomento proprio non si pone.
Tutte le etnie sono soggette alla stessa legge e agli stessi diritti. Lo dice la Costituzione e gli alloggi di edilizia pubblica si assegnano e saranno assegnati in base alla legge. Se fosse altrimenti, sarebbe un reato”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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