La scorsa notte è stata testimone di un furto un po' particolare: è stata trafugata una delle tre boccette esistenti contenente il sangue di Giovanni Paolo II, appartenente alla collezione delle reliquie rimaste del Papa, nonché una delle più rare. L'azione è stata perpetrata nella chiesa di San Pietro della lenca, vicino l'Aquila, dove oltre all'ampolla era conservato un crocifisso tanto caro a Wojtyla. Un fatto che lascia l'amaro in bocca agli abitanti del posto, tanto legati al Papa quanto lui lo era a quel luogo, in cui amava cimentarsi in escursioni sul Gran Sasso. "È un furto su commissione, ne sono certo - afferma Pasquale Corriere, ex consigliere comunale a L'Aquila e ora presidente dell'associazione culturale San Pietro della Ienca, - non hanno toccato altro eccetto la reliquia con il sangue e il crocifisso. Non hanno forzato la porta della sagrestia, non hanno rotto le due cassette delle elemosina, perciò sono convinto che fosse mirato". Corriere aveva da tempo richiesto di mettere in atto misure di sicurezza - come delle telecamere - per proteggere la reliquia, ma con scarso successo. Stando alla ricostruzione, i ladri sarebbero entrati dalla finestra segando una sbarra e trafugando la reliquia nella notte. A dare la cattiva novella è stato Josè Obama, parroco della chiesetta, che stamattina ha notato l'effrazione. Al momento, i carabinieri stanno effettuando accertamenti, cercando di individuare una pista che possa portare al colpevole. Non è da escludere la pista del fanatismo satanico.
Il giorno del furto, infatti, coincide nel calendario satanico con l'inizio del dominio del demone Volac, evocato dal 25 al 29 gennaio, periodo nel quale rientrano anche il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell'olocausto nazista nella Giornata della Memoria, per preparare il capodanno di Satana che si celebra il primo febbraio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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