Non si fermano gli sbarchi a Lampedusa. L'isola siciliana è ormai al collasso, tanto che il sindaco Totò Martello si è detto pronto a dichiarare lo stato di emergenza. Sono soprattutto i migranti positivi al Covid a preoccupare: gli operatori infatti fanno fatica a procedere all'identificazione, ormai gli stranieri sono accalcati negli hotspot e oggi, secondo quanto riferisce il segretario generale Mp, Antonio Alletto, i test sierologici sugli ultimi sbarchi "hanno dato risultato positivo per altre 25 persone".
"La situazione ci preoccupa, perché tutti i nuovi sbarcati sono stati sul molo per ore, i positivi sono rimasti a lungo divisi dagli altri da una corda rossa, e tutti gli altri, che evidentemente devono essere sottoposti alla quarantena, sono stati pure in attesa sul posto - dice Alletto - Adesso i positivi sono stati portati in una piccola struttura chiusa, e saranno sottoposti a ulteriori esami, mentre gli altri sono stati divisi in gruppi e sono ancora in attesa. E non ci risulta che si sappia neppure dove devono essere spostati". Gli agenti sono da giorni impegnati sul campo. "Ci sono moltissimi colleghi impegnati a cinturare la zona - continua Alletto - ma non è così che ci aspettiamo debba essere gestita la situazione. L’emergenza sanitaria impone ben altra risposta, immediata e sicura. Quella degli sbarchi, infatti, non è più un’emergenza, ma è un fenomeno stabile e sistematico. Gli sbarchi sono continui, andranno avanti per tutta la bella stagione, non si può pensare di affrontarli come fossero una novità. Lampedusa si riempie, e dopo la ‘redistribuzione’ torna a riempirsi oltre il limite nel giro di un paio di giorni. Non si può affrontare ‘sul momento’ la questione di come gestire i casi di positività e gli spostamenti in quarantena, né le sei strutture presenti nell’Agrigentino, totalmente fatiscenti, sono adatte a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Servono meccanismi stabili e automatici, ora più che mai”.Sulla stessa linea anche Valter Mazzetti, segretario generale dell'Fsp Polizia di Stato. Le quasi mille persone a Lampedusa preoccupa ovviamente anche le forze dell'ordine costrette agli straordinari per gestire la situazione. "Si torna a parlare di Lampedusa e si continuerà a farlo perché gli sbarchi sono continui e sistematici, e lo saranno per mesi, e il pericolo Coronavirus incombe. Fra i numerosi migranti arrivati negli ultimi giorni sull’isola risultano diversi casi di positività al Covid 19, ma non sembra affatto che i meccanismi di risposta sanitaria siano immediati. Urgono protocolli di intervento certi e stabili che tengano al riparo dai rischi altissimi del momento la cittadinanza e gli operatori delle Forze dell’ordine impegnati massicciamente sull’isola. E serve che siano individuati luoghi idonei che consentano immediati spostamenti dei positivi e dei numerosi migranti che devono rimanere in quarantena.
Non si può lasciare centinaia di persone in attesa, tutti esposti al contagio, compresi i colleghi, oltretutto con il rischio che qualcuno possa allontanarsi. I poliziotti ci sono e fanno il proprio dovere, ma non basta il loro sacrificio”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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