Sedici anni sono troppo pochi. Ne è convinta la procura di Grosseto, che ha presentato ricorso contro la sentenza con cui il tribunale ha condannato Francesco Schettino a 16 anni di reclusione per il naufragio della Concordia (la sentenza risale allo scorso 11 febbraio). I pm Maria Navarro, Stefano Pizza e Alessandro Leopizzi ritengono che la pena per l'ex comandante non sia congrua. L’accusa aveva chiesto 26 anni per Schettino, ma i giudici del Tribunale di Grosseto non hanno riconosciuto alcune aggravanti contestate, come quella della "colpa cosciente", calcolando la pena in questo modo: 5 anni per naufragio colposo, 10 per omicidio colposo, un anno per abbandono di incapaci e un mese per le mancate comunicazioni.
Intanto all'Isola del Giglio è terminata la rimozione delle sei piattaforme che formavano il "falso fondale" su cui era stata appoggiata la nave dalla fase di rotazione a quella della rimozione. L’ultima delle enormi strutture di acciaio è stata sollevata ieri nella dagli addetti della Micoperi, la società incaricata per i lavori di bonifica dei fondali.
Le piattaforme, che insieme alle 24mila tonnellate di sacchi di malta cementizia hanno costituito l’appoggio artificiale su cui la Concordia è stata adagiata in attesa di essere rimossa, avevano una grandezza variabile e arrivavano, per quelle più grandi, ad un peso di circa 1.000 tonnellate, con dimensioni di 32 metri di lunghezza per un’altezza di 22 metri.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.