Il neo ministro dell’Istruzione, il professor Patrizio Bianchi, sembra avere le idee chiare per quanto riguarda la scuola e un modo per cercare di recuperare il tempo perso. Senza dimenticare gli esami di Maturità ormai prossimi. Sembra infatti che partiranno il 16 giugno, quando ancora le lezioni saranno in corso, dato che queste dovrebbero terminare il 30 giugno.
Il piano del neoministro per la scuola
Dopo soli cinque giorni dal suo insediamento, Bianchi ha già parlato con quasi tutto il mondo della scuola, incontrando di persona o tramite webcam presidi, uffici scolastici, regioni, Invalsi, il Cts, le associazioni dei trasporti e presto anche i sindacati. Fondamentale secondo l’ex assessore, parlare con chi è sul campo e con le amministrazioni regionali, in modo da trovare un’azione omogenea condivisa da tutti. Cosa che è decisamente mancata con il governo precedente e con il ministero guidato da Lucia Azzolina. Per il momento il termine delle lezioni, a seconda delle Regioni, varia dal 5 al 16 giugno. Il ministro vorrebbe invece prolungarle fino a mercoledì 30 giugno, con l’obiettivo di recuperare un po’ del tempo perso.
Le scuole dell’infanzia già chiudono a fine giugno e si deve tenere presente che le elementari e le medie sono costrette alla distanza da marzo a giugno. Per quanto riguarda le superiori, sono ancora al 50 per cento, tranne Abruzzo e Alto Adige, dopo lunghi periodi di didattica a distanza. Non sembrano però favorevoli all’idea i dirigenti scolastici, e del tutto contrari i professori e gli studenti. Il ministro ha però parlato di recuperi necessari sia al Sud che nei territori interni, le zone maggiormente in difficoltà. Tra la giornata di oggi e quella di lunedì Bianchi incontrerà i sindacati e alcuni gruppi di precari. Il ministro, come riportato dal Corriere, ha comunque sottolineato che “la competenza sul calendario è delle regioni che in situazione ordinaria decidono cosa fare in base alle specificità dei territori”.Come sarà l'esame di Maturità
A breve Bianchi dovrebbe annunciare il suo primo provvedimento, quello riguardante la prova di Maturità 2021 che inizierà da metà giugno, quando le lezioni saranno ancora in corso. Ha subito chiarito di non voler sentire parlare di tesina, perché i maturandi sono ragazzi e ragazze alla fine del loro percorso scolastico durato cinque anni:”Dovranno preparare un elaborato ampio, personalizzato, sulle materie di indirizzo concordandolo con il consiglio di classe. Lo discuteranno con la commissione, composta dai loro insegnanti. Da qui comincerà l’orale che si svilupperà poi anche sulle altre discipline. Consentiremo loro di esprimere quanto hanno maturato e compreso nel corso degli anni anche con una visione critica” ha spiegato. L’ammissione all’esame dipenderà dalla decisione presa dal consiglio di classe durante lo scrutinio finale.
Si parte il 16 giugno
Il 16 giugno, giorno già fissato in precedenza per la prima prova, quella di Italiano, verrà confermato come avvio degli orali. Anche quest’anno non ci saranno infatti le prove scritte, al loro posto un lungo orale. I test Invalsi, che inizieranno il primo marzo per le quinte classi, verranno utilizzati solo per comprendere lo stato di preparazione degli studenti e non avranno però alcun valore per l'esame di Stato. L'esame avrà le caratteristiche di quello svolto l’anno scorso: ogni mattina ci saranno 5 candidati che verranno chiamati singolarmente per sostenere l'orale. Se la stagione scolastica si concluderà il 30 giugno, i maturandi affronteranno la prova finale mentre nelle altre classi si staranno svolgendo ancora le lezioni regolari. Le bocciature ci saranno, se necessarie. Ma anche quest’anno verrà chiesto ai professori di tenere conto del secondo anno speciale che gli alunni hanno vissuto.
Il neoministro dell’Istruzione ha ringraziato sia il presidente Draghi per l’importanza data alla scuola, sia i docenti e il personale scolastico che hanno lavorato in modo eroico durante questi mesi difficili, utilizzando strumenti digitali fino a poco tempo fa sconosciuti.
“ La prima cosa da fare è vaccinare tutti gli insegnanti e il personale, anche i più grandi di età. Solo se loro saranno in sicurezza le scuole saranno sicure anche per i ragazzi e le famiglie", ha concluso Bianchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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