Se il governo esulta per il Pil. Ma è taroccato

l Pil del terzo trimestre è andato assai meglio del previsto, ma ci sono grosse nubi all'orizzonte, come dice il governatore della Banca d'Italia Visco e pensano gran parte degli italiani.

Se il governo esulta per il Pil. Ma è taroccato

Il Pil del terzo trimestre è andato assai meglio del previsto, ma ci sono grosse nubi all'orizzonte, come dice il governatore della Banca d'Italia Visco e pensano gran parte degli italiani. Secondo Kant, bisogna esser guidati dal pessimismo della ragione e dall'ottimismo della volontà, per superare gli ostacoli. Ma a quanto emerge dalle dichiarazioni del ministro dell'Economia Gualtieri, sul rimbalzo del Pil, lui è guidato dall'ottimismo della ragione, mentre il governo è guidato dal pessimismo della volontà. Gualtieri, infatti, afferma che «il rimbalzo estivo preserva la stima del -9% anche in caso di rallentamento nel quarto trimestre» e aggiunge che «laddove nelle prossime settimane si dovesse ricorrere a misure più drastiche di contenimento dell'epidemia, partiremmo da una posizione di comprovata solidità e avendo nettamente migliorato la nostra capacità e prontezza di risposta all'emergenza sanitaria ed economica. La crescita del Pil nel 2021 potrebbe risultare inferiore a quanto previsto nel quadro programmatico (6%) ma la ripresa sarebbe solo rinviata, non pregiudicata».

Il governatore Ignazio Visco ha seguito la massima di Kant, con un pessimismo della ragione ben calibrato: «La diffusione della pandemia, in particolare in Europa, e l'elevata incertezza a essa connessa rischiano di produrre nuovi rallentamenti dell'attività produttiva e della domanda di beni e servizi». Ciò peggiora le prospettive del nostro commercio estero, quindi della nostra produzione industriale e della nostra bilancia dei pagamenti che ha bisogno di un saldo attivo, come scudo per l'onere, che abbiamo nel conto dei capitali, per il debito pubblico estero.

Visco aggiunge un doppio caveat: il rimbalzo del Pil del terzo trimestre riguarda l'industria. Primo caveat: perdura la debolezza nei servizi, perché la spesa per le vacanze è stata positiva per la domanda interna, ma non per quella turistica estera. Secondo caveat: il rimbalzo del Pil è dovuto alla politica economica fortemente espansiva, che ha altresì migliorato i mercati finanziari e creditizi. Ma «la ripresa dell'epidemia minaccia di incidere sui risultati conseguiti: vi è il rischio che l'aumento dei contagi anche qualora contrastato con misure meno drastiche di quelle della primavera si ripercuota negativamente sulla fiducia e sulla spesa delle famiglie e delle imprese».

L'autorità monetaria segue la massima di Kant: pessimismo della ragione per la diagnosi, ottimismo della volontà per l'azione. La Bce pratica una politica espansiva comprando il debito pubblico dei Paesi europei, senza limiti di quote nazionali e tiene molto bassi i tassi d'interesse per i prestiti alle banche.

Ma i risparmiatori e le imprese perdono fiducia, mettono i soldi in banca per cautelarsi, ma non investono, perché mentre non credono all'ottimismo della ragione del governo, prendono atto della sua mancanza di volontà di fare.

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