Senegalese vende in spiaggia finti Rolex per poche decine di euro, ma il giudice lo assolve: "La contraffazione era evidente".
Anche questa volta l'ambulante l'ha passata liscia. Sei anni fa, sulle spiagge di Jesolo un senegalese si divertiva a vendere Rolex e altri orologi di marca contraffatti. Dopo essere stato scoperto, però, non è arrivato il "castigo" che quelli truffati avevano sperato. "Il fatto non sussiste" - ha concluso il giudice di Venezia, Fabio Moretti. Per questo motivo, Diam Alioune è stato assolto dall'accusa di ricettazione e contraffazione di marchi.
Come scrive La Nuova di Venezia e Mestre, il pubblico ministero lo aveva condannato a otto mesi di reclusione, ma Moretti ribalta tutto: "La colpa non è del senegalese, ma di chi si è fatto truffare con facilità". Così è stato deciso e così il senegalese l'ha scampata. Ieri, in tribunale sono stati sentiti alcuni venditori esperti di orologi e hanno confermato che "la contraffazione era poprio grossolana ed era impossibile non accorgersene".
L’udienza del giudice Moretti ha mostrato la scarsa efficacia dello strumento penale per combattere un mercato del falso che continua a prosperare. C'è anche da sottolineare che i tempi della giustizia sono lunghissimi: sono passati sei anni dal fatto e del senegalese non si hanno più tracce. E se fosse stato giudicato colpevole? Come avrebbero potuto rintracciarlo?
Intanto sul web è scatta la polemica.
C'è chi protesta perché non si sente rappresentato dalla giustizia e c'è anche chi va giù molto più pesante e scrive: "Ma se fosse stato un italiano? Il giudice cosa avrebbe fatto? Sicuramente l'avrebbe messo in carcere. Scontato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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