Chiedeva agli utenti di versare a lui i soldi per la preparazione delle carte d’identità elettroniche anziché effettuare il versamento al comune. Un’illecita attività portata avanti da diverso tempo, ma è stato scoperto con un’indagine lampo e tratto in arresto. Si tratta di un impiegato comunale 54enne di Ravanusa, nella provincia di Agrigento. L’uomo, ha causato un ingente ammanco all’erario per un importo di circa 30mila euro. L’impiegato, allo scopo di arrotondare lo stipendio, ha messo in atto un sistema “ingegnoso” diretto a far eseguire agli utenti dei pagamenti in contanti, da effettuare in ufficio, a seguito della consegna della carta elettronica.
Le indagini sono nate a seguito di una serie di anomalie registrate all’interno di quell’ufficio comunale. Numerosi gli strani “movimenti” e, diverse le pratiche anomale che venivano effettuate in quella stanza. Ebbene, segnalato ai carabinieri della locale stazione che qualcosa non stesse andando per come doveva, sono state avviate le indagini. In un primo momento le attività dirette a riscontrare quanto denunciato, si sono basate sull’acquisizione di diversi documenti che hanno reso evidenti delle difformità relative alle carte d’identità emesse e i soldi presenti a disposizione delle casse comunali. Questo è stato l’input per approfondire le indagini con altri strumenti specifici.
A supporto dell’attività info investigativa, sono stati utilizzati tutti i mezzi utili per le intercettazioni e le riprese di quello che avveniva dentro quell’ufficio. Microspie e telecamere sono state così piazzate in diversi angoli del comune, con maggior intensità nelle aree frequentate dall’impiegato in questione. È stato qui che i sospetti iniziali hanno trovato man mano conferma. “L’impiegato comunale infedele- spiegano dal comando provinciale dei carabinieri- era solito dire ai cittadini richiedenti di recarsi a fare, come previsto, il versamento sul conto corrente del comune, ad altri però, stranamente chiedeva di pagare le somme direttamente a lui in contanti”.
I militari, grazie agli strumenti dei intercettazione, hanno potuto registrare una serie di pagamenti illeciti effettuati in favore del 54enne. Dopo aver rilevato più fatti dello stesso tipo, gli investigatori hanno deciso di intervenire. All’ennesima cessione di denaro è stato effettuato un blitz dentro l’ufficio.
L’uomo è stato perquisito e, nel suo portafogli, sono stati rinvenuti i soldi consegnati poco prima da un cittadino che era all’oscuro di tutto. L’impiegato, dopo le formalità di rito è stato ammanettato e condotto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Dovrà rispondere per i reati di peculato e malversazione in danno di privati.
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