Il sindaco non riconosce il bimbo nato in Spagna con maternità surrogata

Il sindaco di Perugia si rifiuta di trascrivere l'atto di nascita di Juan, nato in Spagna con l'utero in affitto. Il piccolo resta senza documenti

Il sindaco non riconosce il bimbo nato in Spagna con maternità surrogata

È già stato ribattezzato "il bambino senza documenti". Si chiama Juan ed è nato in Spagna grazie alla maternità surrogata il 27 dicembre scorso. Le sue "mamme" sono originarie di Perugia, ma residenti a Barcellona, dove vivono col loro "figlio fantasma".

A quasi un anno, il piccolo si è ritrovato - suo malgrado - al centro di un caos burocratico. La Spagna, infatti, riconosce l'utero in affitto, ma non lo ius soli. Questo significa che per Madrid il bimbo ha due mamme italiane, ma non può essere dichiarato spagnolo. In l'Italia, invece, la fecondazione eterologa non è riconosciuta e spetta al singolo Comune decidere se registrare o meno l'atto di nascita di un bimbo nato all'estero da genitori italiani.

Proprio quello che non ha voluto fare Andrea Romizi, eletto col centrodestra, che - come racconta Vanity Fair - pur avendo contro le opposizioni e parte della maggioranza si è rifiutato di trascivere l'atto di nascita che farebbe diventare italiano Juan: per il primo cittadino si tratta di un provvedimento contrario "all'ordine pubblico".

Così il piccolo resta senza documenti e non può viaggiare. Oltre a non aver diritto ai servizi di welfare, dal pediatra all'asilo pubblico.

"Se l'Italia continuerà a negarci la trascrizione, dovremo fare rischiesta affinché sia riconosciuto apolide", hanno detto le donne a Repubblica, "O rinunciare alla cittadinanza italiana e chiedere quella spagnola, il che richiederebbe degli anni". Per il momento le due si sono rivolte a un tribunale che dovrebbe pronunciarsi a inizio 2018.

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