Vittime del tutor sull'autostrada? Ora potete sorridere. Una sentenza emessa lo scorso 8 febbraio dal giudice di pace di Terni ha annulato un verbale per violazione del limite di velocità. La motivazione è chiara, il tutor sarebbe contro la legge.
Una decisione - come spiega il mensile Quattroruote - che ha come base la riorganizzazione della società Autostrade per l’Italia. Questa ha sviluppato lo strumento per verificare e rilevare la velocità degli automobilisti sulla strade italiane. Come riporta BresciaToday, nel 2010 Autostrade Tech è subentrata ad Autostrade per l’Italia nelle attività di gestione e controllo del traffico e dei sistemi di controllo, tra cui ricade il tutor. Il passaggio è stato approvato dal ministero delle Infrastrutture, lo stesso organo istituzionale che aveva approvato anche il sistema tutor nel 2014. Ed è proprio qui che la sentenza va a contestare. Infatti, l'approvazione sarebbe avvenuta il violazione dell’articolo 192 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada: il comma 5 stabilisce che "l’omologazione o l’approvazione di prototipi è valida solo a nome del richiedente e non è trasmissibile a soggetti diversi".
Secondo il giudice "il trasferimento in questione deve ritenersi contra legem". Ovvero, contro la legge quindi verbale annulato.
La decisione ora fa discutere: potrebbe rendere carta straccia tutte le multe non ancora notificate e, permettere agli automobilisti di impugnare le contravvenzioni non ancora pagate. Si profila una lunga battaglia. Il ministero dell'Interno ha già fatto sapere che la Prefettura compentente, attraverso l'avvocatura generale dello Stato, presenterà appello.
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