Sondrio, razzismo in ospedale: ''Personale in servizio non ha sentito frasi offensive''

La direzione sanitaria dell'ospedale di Sondrio è intervenuta sulla vicenda degli insulti razzisti spiegando che "le frasi riportate non possono essere né confermate, né smentite” perché nessun medico le ha sentite. Anche i carabinieri non hanno ascoltato insulti

Sondrio, razzismo in ospedale: ''Personale in servizio non ha sentito frasi offensive''

La vicenda accaduta al pronto soccorso dell’ospedale di Sondrio, con i pesanti insulti che sarebbero stati rivolti da alcune persone nei confronti di una giovane nigeriana che aveva appena perso la figlia di 5 mesi, ha suscitato un enorme clamore nell’opinione pubblica e non solo.

Il grave episodio di intolleranza è stato raccontato durante la manifestazione delle sardine svoltasi sabato nella città lombarda da Francesca Gugiatti. La storia era stata subito ripresa da Sondrio Today e ripostato sulla pagina del gruppo Facebook delle "Sardine Provincia di Sondrio".

La ragazza, maestra in una scuola primaria e assessore nel Comune di Montagna in Valtellina, si era recata con la mamma al pronto soccorso e qui, durante l’attesa, avrebbe sentito frasi vergognose rivolte a quella madre distrutta dal dolore per la perdita della figlia. Quest’ultima infatti, appresa la notizia del decesso della piccola si sarebbe lasciata andare, come naturale che sia, al pianto e a urla di disperazione. Qualcuno dei presenti, forse non a conoscenza del dramma appena accaduto, infastidito dalle grida della povera sventurata avrebbe proferito frasi irrispettose e volgari.

“Non può essere così grave, fanno un figlio all’anno, perdere un figlio per loro non è come per noi”, sarebbero state le parole di alcuni presenti. E ancora: “Quelle urla saranno un rito tribale o satanico” e “Mettetela a tacere, quella scimmia”. Parole agghiaccianti e da condannare senza esitazioni. Però la vicenda non è del tutto chiara.

Nel frattempo, la direzione sanitaria dell'ospedale di Sondrio è intervenuta spiegando che "le frasi riportate da Francesca (la ragazza che le ha rese note sia durante la manifestazione delle sardine che anche su Facebook ndr) non possono essere né confermate, né smentite. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite”. Allo stesso tempo, i sanitari sottolineano che tutti i medici hanno profuso impegno totale per salvare la piccola e “che l'assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime".

Le possibili offese sono state smentite dai carabinieri. I militari dell’Arma, all’AdnKronos, hanno affermato che nella zona del pronto soccorso dove sostava la giovane mamma nigeriana non c’è stato nessun commento e nessun insulto razzista perché presenti erano solo lei, il marito, il personale medico, una parente e i carabinieri. I carabinieri, inoltre, hanno sottolineato che nessuno ha gridato frasi razziste all'indirizzo della donna e la donna non può aver reagito a questi insulti perché non c’è stata interazione tra chi aspettava di essere curato e lei.

I militari, però, non possono escludere commenti tra i pazienti nella sala d'attesa che permette due accessi: o si va ai reparti o si va alle

salette mediche che sono separate e non a vista. Ma dalla sala d'aspetto in quella zona non è giunto assolutamente nessun commento. Al comando per ora non è stata neanche presentata alcuna denuncia per episodi di razzismo.

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