In quindici tra oss, ostetriche e infermieri sono stati sospesi dal loro lavoro dopo che hanno rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione. Questa è stata la decisione presa dall'Asp (Azienda Sanitaria Provinciale) di Reggio Calabria, guidata dal commissario Gianluigi Scaffidi, dopo la scelta degli operatori sanitari.
Inizialmente il numero di coloro che erano intenzionati a rifiutare l'inoculazione era molto più alto rispetto ai quindici di oggi. A far cambiare le cose è stato il primo richiamo disciplinare realizzato dalla direzione dell'Asp. Sono stati tanti, infatti, coloro che successivamente alla prima diffida ricevuta hanno fatto un passo indietro e conseguentemente partecipato alla campagna vaccinale.
Chi, però, ha voluto proseguire sulla sua strada, di fatto non dando importanza all'ammonizione ricevuta, si è trovato sospeso dal servizio con la conseguenza di vedere sospesa anche la propria retribuzione. L'unico modo che i quindici operatori sanitari hanno per tornare a lavorare e tornare ad essere pagati è farsi vaccinare.
Il commissario Gianluigi Scaffidi prendendo questa decisione ha dato seguito alle direttive nazionali che, al fine di rendere gli ospedali dei luoghi sicuri per l'incolumità dei pazienti, prevedono la sospensione di tutti coloro che, pur stando giornalmente a contatto con dei pazienti, hanno rifiutato il vaccino anti-Covid. "Abbiamo semplicemente applicato la legge, che prevede questo tipo di disposizioni. Prima sono arrivate le diffide, successivamente la sospensione con blocco dello stipendio", il suo commento. Ha poi spiegato: "Non possiamo consentire queste cose, per due motivi. Da un lato, non siamo credibili se vogliamo far vaccinare le persone e in primis gli operatori sanitari non si vaccinano. In secondo luogo, già siamo carenti di personale e queste sospensioni non ci aiutano".
Inoltre, solamente qualche giorno fa la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), attraverso il suo Presidente Filippo Anelli, ascoltata dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato dichiarava: "Concordiamo con il Governo circa l’obbligatorietà della vaccinazione gratuita per i professionisti sanitari, obbligo che riguarda in maniera del tutto marginale i medici, ormai tutti vaccinati, salvo eccezioni rarissime".
E ha aggiunto: "A parere di questa Federazione, dovrebbe dunque essere introdotta una vera e propria sospensione dall’albo professionale che debba essere correlativamente comminata dall’Ordine professionale ope legis, e quindi in via automatica".
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