Matteo Salvini rinviato a giudizio nel processo Open Arms. A settembre il leader della Lega dovrà presentarsi davanti ai giudici con l'accusa di sequestro di persona perché avrebbe impedito lo sbarco di 147 persone nell'agosto 2019, quando era in carica come ministro dell'Interno. Ma Matteo Salvini non era un uomo solo al comando in quei mesi, era parte di un governo che ora verrà chiamato a testimoniare. Giulia Bongiorno l'ha annunciato subito aver saputo del rinvio a giudizio: gli altri ministri verranno chiamati a testimoniare. Tra i nomi fatti dall'avvocato ci sono quelli di Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. Ma non solo. Infatti, l'azione di Matteo Salvini va contestualizzata all'interno di una linea politica assunta dal governo Conte I e non come azione di un singolo. Infatti, già nel processo di Catania il giudice parlò di "lavoro collegiale" dopo aver ascoltato Giuseppe Conte.
La strategia di Matteo Salvini
Saranno mesi caotici per il leader della Lega, che nelle prossime settimane dovrà organizzare il processo del 15 settembre davanti alla Corte d'assise. Matteo Salvini chiamerà sicuramente a testimoniare Giuseppe Conte e Danilo Toninelli in qualità di presidente del Consiglio in carica in quel momento e di ministro dei Trasporti. Conte e Toninelli, infatti, firmarono l'ordinanza contro gli sbarchi. "Se reati sono stati ravvisati allora ne deve rispondere tutto il governo", tuona il leader della Lega dalle colonne del Corriere della sera.
Inoltre, Matteo Salvini vuole portare davanti al giudice il diario di bordo di Open Arms per dimostrare in questo modo che, nonostante avesse altre possibilità di sbarco, il comandante fece di tutto per arrivare in un porto italiano. Nella strategia difensiva di Matteo Salvini si vuole così dimostrare che il comandante di Open Arms preferì lasciare in mare le 147 persone per un braccio di ferro con l'Italia piuttosto che far rotta verso un altro porto per lo sbarco.
La testimonianza di Luca Palamara
Tra i testimoni che potrebbero essere chiamati da Matteo Salvini ci potrebbe essere anche Luca Palamara. Il magistrato potrebbe essere l'uomo chiave della strategia di Matteo Salvini.
In una delle intercettazioni che sono state rese note, il magistrato in merito proprio all'azione del leader della Lega, disse: "Salvini ha ragione ma va fermato". L'obiettivo di Salvini è far spiegare al magistrato quello che viene definito come "teorema Palamara". Sarà difficile, però, che i giudici accettino la richiesta del leader della Lega.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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