"Per le donne in politica ha fatto più Berlusconi del Pd"

La benevolenza ha allagato le parole di Rula Jebreal nei confronti del nemico: Silvio Berlusconi

"Per le donne in politica ha fatto più Berlusconi del Pd"

La benevolenza ha allagato le parole di Rula Jebreal nei confronti del nemico: Silvio Berlusconi. Dopo aver litigato, negli anni, un po' con tutta la destra, essere stata una pasionaria di Santoro e insomma una nemica giurata di «tutta quella parte politica» (a proposito del caso di Silvia Romano sentenziò addirittura: la destra è peggio dei jihadisti»), oggi è in pieno revisionismo. Politico e femminista. «Sono molto delusa dal Pd: invece di portare avanti le donne in gamba, come la straordinaria Elly Schlein, le usa solo per immagine. Se va avanti così non merita il nostro voto. Il paradosso è che Berlusconi, tante volte accusato di comportamenti offensivi nei nostri confronti, indicando due ministre ha fatto di più». È questo il tono dell'intervista che la giornalista e scrittrice palestinese ha rilasciato al settimanale «F» in edicola. Proprio mentre pubblica un libro sulle donne dal titolo «Il cambiamento che meritiamo».

Grande riconoscimento, per l'ex presidente del Consiglio, da parte di un'agguerrita come Rula. Altro che «gnocca senza testa», come l'accusò un anonimo in un infelice fuorionda, la Jebreal è una che per gran parte della sua vita ha esercitato il mestiere d'aver ragione. Una con l'anima perennemente in trazione per qualche causa. Arrabbiata, caparbia, intransigente, ideologicissima. Attaccabrighe professionista dai salotti politici tv (solo certi salotti e solo certe tv), entrava incantando col suo aspetto e procedeva con la delicatezza di un armadio quattro stagioni appoggiato su un pavimento di meringa. Rula e la sua efferata sincerità. Rula a schiantarsi contro un muro di sconforto ogni volta che si trovava un avversario inadeguato. Convinta ai limiti della cocciutaggine, munita di ottime corde vocali per sostenere le sue posizioni. Ieri la svolta dalla copertina patinata della rivista di Cairo. Berlusconi non è più Belzebù, il Pd non è più il Bengodi, lei non è più così convinta. Di cosa? Ma di tutto. Prima procedeva solo per imperativi categorici Rula, per verità assolute. Oggi è più mite e riflessiva e possibilista e intellettualmente onesta.

Berlusconi non le è mai piaciuto, ma ammette e riconosce l'evidenza dei fatti.

Anche se, per quanto riguarda il «suo partito» del cuore, oggi confida nel nuovo: «Enrico Letta ha vissuto a Parigi, in una realtà più emancipata: spero sia più aperto e ci ascolti». A Letta l'arduo compito di non deluderla.

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