È ancora caos sulla Tari. Infatti la circolare diffusa da via xx settembre per cercare di dare nuove linee guida ai Comuni che hanno applicato tariffe gonfiate sulle spalle dei cittadini sembra avere alcuni "buchi". Come riporta il Sole 24 Ore, il nodo centrale da sciogliere riguarda i garage. Infatti le indicazioni del ministero dell'Economia sono in conflitto con il regolamento dello stesso Mef di qualche anno fa che spiegava le tariffe da applicare prima con la Tares e poi con la Tari dal 2014. Partiamo dalle indicazioni più recenti, ovvero dalla circolare di via xx settembre: "L'utenza domestica deve intendersi comprensiva sia delle superfici adibite a civile abitazione sia delle pertinenze, e che di conseguenza la quota variabile va applicata una sola volta. La quota variabile - conclude la circolare - è costituita da un valore assoluto, vale a dire da un importo rapportato al numero degli occupanti, che va sommato come tale alla parte fissa". Fin qui dunque la posizione del Mef. Ma attenzione: l'Anci-Ifel fa notare come lo stesso Ministero qualche anno fa aveva dato altre indicazioni: "Le cantine, le autorimesse o gli altri simili luoghi di deposito - si legge in quel regolamento ministeriale - si considerano utenze domestiche condotte da un occupante, se condotte da persona fisica priva nel comune di utenze abitative. In difetto di tale condizione i medesimi luoghi si considerano utenze non domestiche". Tradotto: cantina o garage senza abitazione collegata deve seguire il calcolo dell'abitazione con un solo occupante.
Ma se non c'è questa condizione, ovvero il caso più comune con un garage usato dallo stesso contribuente della casa, allora il box viene considerato utenza non domestica e dunque va applicata una quota variabile diversa se rapportata a quella dell'abitazione. Proprio l'esatto contrario della circolare del Mef. E con questo cavillo il fronte rimborsi potrebbe subire dei ritardi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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