Teramo, suicida a 19 anni, sul telefono foto hot: chiesta l'archiviazione

I genitori della ragazza si oppongono all'archiviazione perché non hanno mai creduto all'ipotesi del suicidio

Teramo, suicida a 19 anni, sul telefono foto hot: chiesta l'archiviazione

È passato un anno e mezzo dal suicidio di Giulia, la 19enne di Tortoreto che si è gettata da un cavalcavia lungo la A14 nel giorno del suo compleanno. Nel cellulare della ragazza furono trovate alcune fotografie hot ma le immagini sembrano non essere collegate alla morte della ragazza. La procura di Teramo ha infatti chiesto l'archiviazione del fascicolo per istigazione al suicidio e quindi della posizione delle tre persone indagate.

Gli indagati

La famiglia della giovane non ha mai creduto all'ipotesi del suicidio, tanto da rivolgere più volte accorati appelli da giornali e televisioni. Inizialmente la Procura, come riporta Il Messagero, iscrisse due persone nel registro degli indagati:il 41enne che quella notte diede a Giulia un passaggio con lo scooter e il 25enne che, alla guida di una Panda Rossa, la accompagnò sul cavalcavia dopo aver avuto un rapporto sessuale con lei. A questi si aggiunse poi anche una terza persona: l'uomo già indagato per pedopornografia dalla Procura distrettuale dell'Aquila dopo che la Procura di Teramo, sempre nell'ambito degli accertamenti sulla morte di Giulia, aveva rinvenuto delle foto osè sul cellulare della ragazza. Foto, che secondo gli accertamenti, sarebbero partite proprio dal telefono dell'uomo. Fascicolo, quello per pedopornografia, che al momento è ancora aperto.

Opposizione all'archiviazione

Ora a decidere se archiviare o meno il fascicolo sarà il gip, con il legale della famiglia di Giulia, l'avvocato Antonio Di Gaspare, che annuncia fin da ora l'opposizione all'archiviazione.

"La richiesta di archiviazione mi è stata notificata oggi. Faremo sicuramente opposizioni all'archiviazione - sottolinea il legale - Ci sono tante contraddizioni, tante cose che non sapevamo. E riteniamo che ci siano tutti gli elementi quanto meno per proseguire le indagini".

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