Chiesto il processo per la foreign fighter Maria Giulio Sergio

Rito ordinario per il padre di Maria Giulia. In quattro indagati hanno scelto l'abbreviato

Chiesto il processo per la foreign fighter Maria Giulio Sergio

Maria Giulia Sergio, se mai tornerà in Italia, dovrà affrontare un processo. Il procuratore aggiunto di Milano, Maurizio Romanelli e il pm Paola Pirotta hanno chiesto oggi che "Fatima", la prima foreign fighter italiana, affronti la giustizia, dopo avere lasciato il comune di Inzago per andare in Siria, dove con il marito si sarebbe unita all'Isis.

A processo dovranno andare anche altri tre latitanti: il marito di Fatima, l'albaese Aldo Kobuzi, la madre di lui, Donika Cocu e la canadese Haik Bushra. Oltre a loro anche il padre di Fatima, Sergio Sergio, che si trova invece in Italia.

Già lunedì a parlare saranno le difese, il giorno successivo toccherà invece alla sentenza del gup per chi ha scelto il rito abbreviato. Si deciderà anche sul rinvio a giudizio per altre cinque persone, che hanno scelto invece il rito ordinario.

I pm hanno chiesto condanne anche per gli altri 4 indagati che hanno scelto l'abbreviato, rito che prevede lo sconto di un terzo della pena: 3 anni e due mesi per l'albanese Baki Cocu, zio di Kobuzi; 4 anni e

due mesi per sua moglie Arta Kakabuni; 2 anni e mezzo per Dritan Gjecaj e 2 anni e 4 mesi per sua moglie Lubjana, che avrebbero fornito supporto logistico a Fatima e al marito al momento di pianificare il viaggio in Siria.

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