Un test di gravidanza dall’Antico Egitto

Nell’Antico Egitto si usavano già dei test di gravidanza che si basavano, più o meno, sullo stesso principio di quelli venduti oggi ed erano anche piuttosto attendibili

Un test di gravidanza dall’Antico Egitto

I test di gravidanza non sono un’invenzione moderna. Già nell’Antico Egitto le donne sapevano come scoprire se aspettavano un figlio e perfino capirne il sesso. Uno studio condotto dall’egittologo Kim Ryholt presso l’Università di Copenhagen ha svelato come funzionavano i test di gravidanza presso gli egizi. Ryholt è il responsabile della Collezione dei Papiri Carlsberg e proprio traducendo dallo ieratico (forma geroglifica corsiva usata dalla Prima Dinastia fino al 200 a.C.) uno di questi antichissimi documenti di 3.500 anni fa ha fatto una scoperta molto interessante. Durante un’intervista alla CNN ha spiegato che le donne della terra del Nilo, per capire se fossero o meno incinte, usavano urinare in un sacchetto d’orzo e in uno di farro. Dopo alcuni giorni, se i semi germogliavano, significava che un bimbo era in "viaggio".

Non solo: qualora fossero stati i semi d’orzo a germogliare, voleva dire che il neonato sarebbe stato maschio. Se, invece, fossero cresciuti i semi di farro, allora sarebbe stata femmina. Il ragionamento alla base di questo sistema ha una logica, cioè la reazione chimica dei semi con gli estrogeni. Gli antichi egizi non conoscevano gli ormoni e le loro funzioni e non avevano compreso le basi scientifiche di questo test, ma ne avevano capito i risultati in modo empirico. Secondo gli studiosi questo inusuale test di gravidanza aveva una attendibilità del 70%. A quanto pare, inoltre, lo stesso sistema venne ripreso dagli antichi Greci, dai Romani e fu incluso perfino in un testo sul folklore germanico del 1699.

I Papiri Carlsberg sono una preziosissima miniera di informazioni sull’Antico Egitto. 1.400 documenti di cui una buona parte non è ancora stata tradotta. Alcuni trattano di argomenti inerenti alla medicina (in particolar modo malattie degli occhi), ma sono la minoranza dei testi.

Spesso la traduzione è un lavoro insidioso a causa del deterioramento dei papiri e dei termini arcaici usati. Le nozioni mediche, astronomiche, botaniche degli Antichi Egizi stupiscono per il loro livello e la loro accuratezza, segni della saggezza di un popolo che non smette di suscitare meraviglia e interesse.

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