Il testo della telefonata tra Abbà e radio BlackOut

Nella telefonata a radio BlackOut i cronisti invitano Abbà a prestare attenzione e a non farsi male. L'uomo poco dopo è caduto dal traliccio e ora è in coma farmacologico

Il testo della telefonata  tra Abbà e radio BlackOut

Il leader storico dei No Tav, Luca Abbà, questa mattina è caduto da un traliccio dell'alta tensione vicino alla baita Clarea, da cui stava protestando. L'uomo 37 anni, è adesso in condiozini gravissime e in coma farmacologico al Cto di Torino. Poco prima di cadere dal traliccio si era collegato telefonicamente a Radio BlackOut, rilasciando un'intervista proprio di qualche minuto proprio dall'alto del traliccio.

Ecco cosa si sono detti Abbà e i cronisti della radio

Radio: "Andiamo in diretta alla Clarea, sentiamo cosa sta succedendo. Si andiamo con Luca. Ciao Luca come va?"

Abbà: "Eh guarda sono appena arrivato ora, c'è un dispiegamento di poliziotti antisommossa attorno alla baita, una ventina di persone fermate, io mi sono arrampicato su un traliccio, adesso stanno salendo per venirmi a prendere, io sono sul traliccio proprio di fronte alla baita, sono riuscito a sfuggire ai controlli e mi sto arrampicando, si stanno organizzando per salire con le corde e quindi bo cerchiamo di fargliela trovare lunga anche in questa maniera qua, io sono qua sono pronto e disponibile ad appendermi ai fili della corrente se non la smettete ok? Adesso vediamo come si evolve, la situazione è tranquilla, non ci sono tensioni e non vedo violenze però ovviamente c'è un dispiegamento eccezionale, io sono qua aggrappato, sono riuscito a svicolare da decine di poliziotti che mi guardavano attoniti, ce l'ho fatta a fargliela sotto il naso un'altra volta, adesso vediamo come si sviluppa".

Radio: "Quello che ci dicevano, i compagni che sono stati allontanati e portati via dalla baita, almeno dalle dichiarazioni degli sbirri che li hanno allontanati, è che oltre a prendersi la baita si vogliono prendere anche tutti i terreni che stanno intorno, insomma che l'allargamento... Visto che fino a ieri non si capiva bene quale sarebbe stato il nuovo confine diciamo così, si capisce da quello che vedi?"

Abbà: "Adesso io non so dirti questi dettagli perché non ho parlato con nessuno, sono arrivato e mi son fiondato su sto traliccio, sono qua a dieci metri d'altezza, all'altezza dei cavi elettrici, vedo solo i rocciatori che si stanno preparando con le corde e così, vediamo un po' quanto riesco a resistere, in qualche modo cercherò di fargliela trovar lunga, io spero, adesso l'invito, io direi, è quello di venire qui a far pressione, perché la situazione è ancora gestibile, quindi se potessero venire qua decine e centinaia di persone non sarebbe male, è chiaro che gli spazi sono minimi, però magari ancora un po' di pressione in giornata gliela facciamo".

Radio: "Sì Luca ma il traliccio, io almeno non lo ricordo, a che altezza è?"

Abbà: "È quello di fronte alla baita per la stradina che va su alle vasche".

Radio: "Ah ah ho capito, va bene"

Abbà: "Ok a trenta metri dalla baita precisamente".

Radio: "Ascolta Luca, per dare indicazioni a chi volesse venire li, perché abbiamo sentito adesso dei compagni che sono dove c'è il ristorante, a Giaglione, e ci hanno chiesto di dare indicazioni e di ritrovarsi per compattarsi li, per evitare di essere fermati sulla strada, tu che hai fatto la strada da lì ad arrivare dove sei adesso, hai trovato posti di blocco, giusto per farlo sapere?"

Abbà: "Io non ho fatto la strada quindi non so dirti, ho fatto un sentiero tutto mio e ... invito ad organizzarsi diversamente, la montagna è grande ci sono un sacco di spazi".

Radio: "Va bene d'accordo rilanciamo il tuo invito: mentre prima avevamo detto di stare a Giaglione in attesa di compattarsi, adesso lanciamo un invito a tutti a chi può, a chi riuscisse, di venire lì sotto".

Abbà: "Adesso stacco perché sta salendo un rocciatore e devo attrezzarmi per difendermi".

Radio: "Sì ok non ti fare male, ciao Luca!".

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