Fermi tutti. Elon Musk tira il freno a mano: l'accordo con Twitter è "temporaneamente sospeso". Ad annunciarlo è stato lo stesso magnate sudafricano, che lo scorso mese aveva ricevuto il semaforo verde alla propria offerta milionaria per l'acquisizione della piattaforma social. Come comunicato dallo stesso fondatore di Tesla, il congelamento dell'operazione è legato alla ricezione di "dettagli che supportino il calcolo che gli account di spam/fake rappresentino meno del 5% degli utenti". Il contraccolpo della mossa a sorpresa non si è fatto attendere: le azioni di Twitter sono crollate del 24% nel pre-mercato mentre le azioni di Tesla sono salite del 4,9%.
Un report pubblicato lunedì attestava che gli account falsi o spam sulla piattaforma rappresentano meno del 5% degli utenti attivi giornalieri. Un dato che ora Musk intenderebbe approfondire: prima ancora di chiudere l'accordo per Twitter, il magnate aveva fatto sapere che una delle sue priorità sarebbe stata proprio quella di smantella la presenza di questi profili fantasma, dannosi dal punto di vista degli investimenti publicitari. I "bot spam" sono infatti quegli account che rilanciano in automatico altri tweet e che non rappresentano utenti reali.
In realtà, già da tempo circolavano stime sugli account falsi presenti su Twitter, e dunque l'ipotesi è che Musk possa essere entrato in possesso di numeri diversi rispetto a quelli pubblicati dall'azienda di comunicazioni digitali. La sospensione della trattativa potrebbe dunque essere una mossa legata al tentativo di abbassare le cifre dell'affare. Nei giorni scorsi, l'uscita di notizie sull'argomento aveva mandato in fibrillazione i mercati proprio in relazione alle preoccupazioni sulla finalizzazione dell'accordo. Nell’ultima settimana il valore delle azioni Twitter è diminuito del 10%. Le azioni Tesla hanno perso quasi un terzo del loro valore, rendendo più impegnativa la richiesta di finanziamenti dando in pegno titoli della casa automobilistica.
Musk, lo ricordiamo, si era offerto di acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari (54,20 dollari ad azione), riuscendo ad avanzare la richiesta più ricca di sempre per l'acquisizione di un social network. La mossa del magnate aveva sollevato polemiche anche per la sua volontà di garantire la massima libertà di espressione sulla piattaforma: un proponimento che aveva fatto storcere il naso soprattutto alla sinistra globale.
A ciò, si erano aggiunge le critiche del fondatore di Tesla all'esclusione di Donald Trump da Twitter, con le conseguenti aperture a un suo ritorno.Ora, d'improvviso, lo scenario è cambiato. Ma solo nelle prossime ore si capirà se davvero la sospensione annunciata da Musk possa considerarsi davvero un ostacolo all'accordo finale.
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