Tunisino fuggito da Primavera Araba delinqueva in Italia: rimpatriato

Il tunisino, 31 anni, aveva numerosi precedenti alle spalle ed era anche considerato soggetto particolarmente pericoloso. Per questo motivo il magistrato di sorveglianza aha optato per la espulsione giudiziale, come alternativa al carcere

Tunisino fuggito da Primavera Araba delinqueva in Italia: rimpatriato

Fuggito nel 2011 dalla Primavera araba - così era stata definita quella serie di rivolte esplose in diversi Stati del Nord Africa e della penisola Arabica - era approdato in Italia, alla ricerca di un futuro "migliore", alla fine però ha cominciato a delinquere collezionando precedenti. Lui è un tunisino irregolare di 31 anni, pluripregiudicato, che è stato rimpatriato dalla questura di Imperia, in quanto considerato soggetto particolarmente pericoloso.

Nei suoi confronti, infatti, pendeva anche un provvedimento di espulsione. E' il 2011, quando il giovane magrebino arriva in Italia, stabilendosi in provincia di Mantova. Da subito si inserisce nell'ambiente criminale della città, prendendo contatti anche con i suoi connazionali e altri stranieri.

Da lì a poco, inizia a collezionare una serie di arresti e denunce, spaziando da un capo all'altro del codice penale. Si parte, infatti, dai furti aggravati, per proseguire con i danneggiamenti. E poi, lesioni, risse, invasioni di terreni ed edifici e spaccio di droga. Dopo anni in cui si era reso irreperibile, nel 2018 viene rintracciato, sempre nei dintorni di Mantova, e rimpatriato in Tunisia. Ma il suo "amore" per l'Italia si farà presto sentire.

É infatti il dicembre del 2019, quando rientra illegalmente nel nostro Paese, questa volta nel ponente della Liguria, dove viene intercettato da una pattuglia del commissariato di Ventimiglia, in provincia di Imperia, che, dopo averlo identificato e aver ricostruito la sua posizione, lo ha arrestato in esecuzione a un ordine di carcerazione, in base al quale doveva scontare un residuo di pena a un anno di reclusione per un cumulo di reati.

Nel frattempo, l’Ufficio Immigrazione della questura si attiva per ottenere il lasciapassare necessario ai fini del rimpatrio e per richiedere all’autorità giudiziaria di valutare l’opportunità di una espulsione.

Il magistrato di sorveglianza di Genova, alla luce della pericolosità del giovane tunisino e dei suoi precedenti, applica la misura della "espulsione giudiziale" quale pena alternativa alla detenzione, in esecuzione della quale, nei giorni scorsi, il questore di Imperia ha disposto il suo accompagnamento coatto alla frontiera. Il personale di polizia ha quindi "scortato" lo straniero dalla casa di reclusione di Sanremo all’aeroporto di Milano Malpensa, imbarcandolo sul volo con destinazione la Tunisia.

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