È vero che certe volte è meglio non sapere. Ma possibile che in Italia nessuno sappia mai cosa accada? Un Paese che vive a sua insaputa. A cominciare dal premier, che non sa nemmeno cosa accada a casa dei propri genitori. Sì perché Renzi non poteva sapere cosa stessero combinando mamma e babbo con i finanziamenti per costruire outlet. Non è che può fare tutto lui. È il segretario del Pd, è il presidente del Consiglio, almeno una volta a settimana ci scappa una partita con Lotti e Orfini alla Playstation, poi c'è da fare qualche dispettuccio alla Merkel, occuparsi pure degli outlet sembra davvero troppo. Matteo insomma non può e non poteva sapere. Neppure Maria Elena Boschi sa nulla delle grane del padre, lui al mattino andava in banca, chiudeva un occhio su qualche controllata, sentiva l'Etruria crollargli sotto i piedi e se si ritrovava a pranzo con la figlia la domenica al massimo chiacchieravano sull'ultima slide di Matteo. Niente affari mentre si mangia. «Papà, ma mi hanno detto che ci sono correntisti disperati per quella storia delle obbligazioni...». «Lascia stare figlia mia, non sono cose per te». «Ma papà, sono il ministro!». «Appunto». Maria Elena è salva. Maria Elena non poteva sapere.È come chiedere all'ingegner Carlo De Benedetti, mister Repubblica, mister Espresso, mister Sorgenia e soprattutto mister Olivetti, se ha mai saputo che negli stabilimenti di Ivrea ci fossero pareti di amianto, quelle per cui tanta gente è morta. De Benedetti, con Colaninno e Passera, magari possono pure essere processati, ma di certo non potevano sapere. E visto che le cose di questi tempi vanno così, pure alla Rai con i capodanni anticipati e le bestemmie nel sottopancia, non è il caso di fare troppo i fiscali con i vertici di viale Mazzini: pure loro non possono e non devono sapere, se proprio serve un colpevole si taglia la testa a un colonnello capostruttura e si licenzia un tecnico/operaio, con una bella circolare che al prossimo errore annuncia la decimazione (così si risparmia pure sui costi del lavoro).Ancora di più non possono sapere Di Maio, Fico e Battista, i tre apostoli di Casaleggio e del suo profeta Grillo. L'unica che deve pagare è Rosa Capuozzo, perché lassù sopra le stelle da qualche giorno c'è una nuova regola democratica: non parlo, non vedo e non sento. Ma ci sono le intercettazioni? Il sindaco di Quarto ha pianto disperata con tutti? Ma le intercettazioni non vanno prese alla lettera, bisogna interpretarle, leggerle nel contesto. Si sa come vanno queste cose, un taglietto lì, un copia-incolla là e dei bravi cristi finiscono inguaiati. I tre non potevano sapere. È la stagione di chi fa tutto a sua insaputa. Ieri era peccato, oggi no. O quasi.
Come in ogni regola che si rispetti, infatti, esiste l'eccezione. Ce n'è ancora uno che è condannato all'onniscienza. Berlusconi no, Berlusconi non poteva non sapere. Solo per Berlusconi la giustizia politica non ammette ignoranza.Salvatore Tramontano- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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