Sale la tensione a Pescara. Dopo l'omicidio del primo maggio dell'ultrà 24enne, Domenico Rigante, da parte del rom di 29 anni, Massimo Ciarelli, che proprio ieri è stato arrestato dalla polizia, questa mattina migliaia di persone si sono radunate davanti al Comune di Pescara. Durante la manifestazione di protesta, centinaia di persone si sono staccate dando vita a una marcia spontanea e puntando nella zona della città dove vivono molti nomadi. Il corteo è stato subito bloccato dalle forze dell’ordine prima che entrasse nel rione popolare dove, nel frattempo, si era verificato un fuggi fuggi.
Ieri l'ultimo addio a Domenico. Oggi di nuovo la tensione. Fuochi d’artificio, cori di ultrà e una bara biancazzurra con incisi il delfino del Pescara Calcio e lo stemma del club Pescara Rangers: ieri pomeriggio migliaia di persone hanno salutato Domenico Rigante, proprio mentre la squadra mobile di Pescara arrestava sulla A14 Massimo Ciarelli, ricercato sin dai primi momenti dopo il brutale omicidio. Adesso il rom è rinchiuso nel carcere di Vasto. Oggi, però, in città è tornato un clima di tensione. "Fortunatamente non ci sono stati episodi di violenza", riferiscono le forze dell’ordine dopo aver "sbarrato" il corteo che puntava verso Rancitelli, la zona della città dove vivono molti nomadi.
A far rientrare la protesta hanno contribuito i capi degli ultras che hanno convinto i manifestanti a desistere da un eventuale assalto ai rom. Resta, comunque, alta la tensione nei confronti dei nomadi, nonostante l’arresto di Ciarelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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