Attenzione se state pensando di mettervi in viaggio il 27 dicembre perché adesso sul piede di guerra ci sono anche i camionisti che hanno annunciato una protesta, un corteo lumaca, contro i rincari dei pedaggi. Per cercare di dare un freno alla minaccia dell’aumento del 34,5% a partire da capodanno sulle tariffe della Roma-L'Aquila-Teramo-Pescara, gli autotrasportatori hanno annunciato che lunedì 27 dicembre daranno luogo a “un corteo lumaca in un tratto dell'A24/A25”. A loro si uniranno anche più di un centinaio di primi cittadini di Lazio e Abruzzo che, oltre a cercare di rallentare il transito sull'autostrada il 27, li affiancheranno anche da giovedì 23 dicembre in una manifestazione che si terrà davanti al Senato.
La protesta degli autotrasportatori
Come riportato da Il Tempo gli amministratori comunali delle due Regioni hanno reso noto che “dalle ore 10 e 30 torneremo a far sentire la nostra voce nei pressi di Palazzo Madama per rammentare ai parlamentari, impegnati nell'approvazione della legge di bilancio, di trovare una soluzione concreta e definitiva al problema dei pedaggi e della sicurezza della A24/A25: pochi ‘spiccioli’ per dare risposte concrete”. Fino a questo momento sia i sindaci che i sindacati dei camionisti si sono trovati davanti alla “grave e preoccupante inerzia del Governo dei “migliori” che, occupato in affari megalomani, perde di vista i problemi terreni che quotidianamente attanagliano i cittadini. Basterebbe che il "marziano" scendesse sulla terra umanizzandosi e comprendesse che, governare un Paese, è ben più complesso che gestire una banca, circostanza dolorosamente nota ai tanti sindaci che quotidianamente si scontrano con i problemi reali. È ora che il nostro Governo e i rappresentanti parlamentari, eletti dal popolo, ascoltino le voci dei "piccoli Amministratori" e diano finalmente risposte concrete e non semplici toppe-pulisci coscienza”.
Ecco di quanto sarebbe il rincaro in soldoni
Non sembra quindi che vogliano fermarsi, e hanno infatti asserito: “Noi non molliamo e metteremo in campo tutte le iniziative necessarie ad evitare il rincaro delle tariffe dal primo Gennaio 2022”. Se la minaccia dell’aumento dovesse avverarsi vorrebbe dire che i pendolari arriverebbero a pagare ai caselli dai 700 agli 800 euro in più l'anno, mentre l’aumento per gli autotrasportatori supererebbe i mille euro nelle due autostrade che hanno già fatto registrare un incremento complessivo del +187% dei pedaggi negli ultimi 14 anni. La presidente di Cna-Fita Abruzzo, Luciana Ferrone, ha denunciato che “la situazione delle arterie gestite da Strada dei Parchi sta diventando giorno dopo giorno sempre più grave, tra obbligatorie riduzioni di velocità, deviazioni o scambi di carreggiate continui, con l'aggiunta che alle prime nevicate si chiude l'accesso ai mezzi pesanti costringendo gli autisti a interminabili attese in prossimità dei caselli”.
La protesta contro il caro pedaggi è attiva anche sul versante romano, al Centro Agroalimentare di Roma (Car), che è raggiungibile attraverso l'uscita di Settecamini, 2 euro totali per andata e ritorno. Il direttore generale del Car, Fabio Massimo Pallottini, ha dichiarato che la protesta è contro gli “aumenti dei pedaggi, che rischiano di frenare l'appetibilità del mercato della Capitale. Quello di Settecamini è un casello costruito con soldi pubblici.
La Strada dei Parchi non è venuta incontro né con una tariffa più bassa, né con una strada alternativa. Noi guardiamo con apprensione all'aumento del pedaggio perché poi rischieremmo di doverlo scaricare sui servizi che offriamo a chi viene a rifornirsi nei nostri mercati”.Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.