"Meschinità e menzogne propalate" nel corso degli ultimi mesi. Fatti su cui è necessario ristabilire "il senso della proporzione", "soppesarne la vera consistenza". A parlare è il cardinale Tarcisio Bertone che, in un'intervista a Famiglia Cristiana, torna ad occuparsi dello scandalo VatiLeaks, che ha travolto la Chiesa di recente.
Il cardinale si rivolge ai media e lancia l'accusa: "La Chiesa nel frattempo va avanti nel proprio luminoso cammino", ma questo alla stampa non interessa. Non viene quindi sottolineata abbastanza la "positività del lavoro capillare della Chiesa". Vengono "intenzionalmente ignorate o cancellate" le cose positive che si potrebbero dire di una "Chiesa unita attorno al Papa".
Bertone non ha mezzi termini e accusa: "Qualche problema bisogna pur porselo se chi scrive al Papa vede violato un proprio diritto costituzionalmente garantito in Italia", ovvero il diritto alla privacy. E il riferimento qui va direttamente ai documenti usciti dal privato delle stanze vaticane.
A meno che, si chiede il cardinale, la Costituzione preveda "cittadini di serie A e di serie B". A meno che "se chi scrive è un cristiano i suoi diritti sono costituzionalmente meno garantiti rispetto a un'altra persona".
"Il Papa stesso ci ha chiesto più volte, in maniera accorata, una spiegazione sulle motivazioni del gesto di Paolo Gabriele, da lui amato come un figlio". Racconta il segretario di Stato vaticano, che denuncia un "tentativo accanito e ripetuto di separare, di creare divisione tra il Santo Padre e i suoi collaboratori, e tra gli stessi collaboratori", situazione che vede bene, essendo "al centro della mischia".
Nega poi che un monsignore lo abbia mai raggiunto a Genova, quando Benedetto XVI gli aveva proposto la carica di segretario di Stato, per dissuaderlo dall'accettare. E sottolinea: "Continuo a leggere questo episodio". Forse perché, parole sue, "molti giornalisti giocano a fare l'imitazione di Dan Brown. Si continua a inventare favole o riproporre leggende".
Nel corso dell'intervista si parla anche dell'allontanamento di Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, un fatto che Bertone lega
non tanto a "dubbi riguardo alla volontà di trasparenze", ma piuttosto a "deterioramento di rapporti tra i consiglieri". E precisa, sulla legge antiriciclaggio "lo Ior si è dato regole precise".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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