Venezia, vuoi iscrivere tuo figlio al nido? Decide la Parola di Dio

Quanto costa mettere al mondo un figlio? Niente bonus asilo nido per il 2019. E in un asilo del veneziano per iscrivere il proprio figlio occorre soddisfare una serie di requisiti.

Venezia, vuoi iscrivere tuo figlio al nido? Decide la Parola di Dio

Quanto costa mettere al mondo un figlio? Tanto. Tantissimo. Se poi ci aggiungi che non si trova nemmeno un posto in asilo costa l’ira di Dio. Appunto.
E adesso ve lo raccontiamo.

Allora in una parrocchia del comune di Santa Maria di Sala, un paese in provincia di Venezia, c’è un asilo nido parrocchiale dove se devi portare un bimbo al nido devi soddisfare una serie di requisiti. Perché la storia che la Chiesa apre le porte, evidentemente vale solo per quelli delle Ong.
Il regolamento di questo asilo prevede che “nel caso in cui le richieste siano superiori ai posti disponibili, allo scopo di redigere una lista di accoglienza, i criteri che il nido adotta sono...". Due punti. A capo. E qui il regolamento annota tutta una serie di requisiti dove se li soddisfi può darti 5 punti, 3, 2, 1. C’è anche il requisito dove decide la Parola di Dio.

Il primo requisito che dà 5 punti richiede “l’appartenenza alla comunità parrocchiale di (nome paese)”. Il secondo, che di punti te ne dà 4, riguarda “la presenza di fratelli iscritti e frequentanti il Nido e o la Scuola dell’Infanzia nell’anno di riferimento”.
Il terzo che vale 3, richiede la “residenza nel comune”. E il quarto la “appartenenza dei nonni alla comunità parrocchiale”. Per questo 2 punti. Poi “residenza in altri comuni” da un punto. E “valutazione relativa all’organizzazione interna secondo le indicazioni del Comitato di Gestione”. Non solo. Perché se non si soddisfano tutti i requisiti, decide Nostro Signore. E infatti: “quando sono esauriti tutti i criteri per redigere la lista, si sceglie il criterio della Parola di Dio, Atti 1,26”. Ma non è finita. Perché se vuoi iscrivere tuo figlio a marzo l’asilo fa pagare pure le rette di gennaio e febbraio altrimenti rischia di perdere gli incassi dell’anno.

Insomma uno deve fare un mutuo, perché magari asili pubblici nelle vicinanze non ce ne sono, e perché se sono lontani e i genitori vanno a lavorare, chi porta i pargoli a scuola? Se poi uno ci aggiunge le spese sostenute per mettere al mondo un pargoletto, stiamo freschi. Di media una donna per sottoporsi a tutte le visite e quindi analisi del sangue varie, ecografie, morfologica, ecografia accrescimento, test dna fetale eccetera eccetera eccetera spende la bellezza di 2292 euro.

Un passeggino costa di media dai 700 ai 1000 euro, a patto che si voglia prendere una cosa fatta bene e non uno di quelli che rischiano di trovarsi senza ruote. Un fasciatoio dove cambiare il bimbo 150 euro. E pannolini per il primo mese 100 euro. Tra prodotti farmaceutici e creme partono circa 200 euro. E per i vestitini idem. Perché anche se li regalano, dopo una settimana non vanno più bene. Poi. Una culla costa 200 euro di media. A meno che non vogliate prendere una cassetta di legno e metterci sopra la paglia. Un materassino piccolino 50 euro. Un tiralatte 60. E nel caso una mamma non allatti partono 20 euro circa di latte a settimana.

Ecco. Quanto costa mettere al mondo un figlio. Per non parlare di quel bonus "baby sitting e asilo nido" di 1500 euro su 11 mensilità, che a partire dal 2019, si legge nel sito dell'Inps non viene più erogato perché "non è stato prorogato per il 2019". C'è solo un contributo massimo di 1000 euro al mese per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Sì certo, c'è il bonus "mamma domani" di 800 euro al mese, che viene dato alla nascita di ogni bimbo e che la legge di Bilancio 2019 non menziona perché si tratta di un bonus strutturale, cioè ormai divenuto fisso. Grazie. Ci compri il passeggino.
Insomma che dire: ringraziamo lo Stato e la Parola di Dio.

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