Viaggio a Morsano, il paese dove nessuno (per ora) vuole fare il vigile

In un comune di 2.800 anime in provincia di Pordenone, i residenti parcheggiano dove vogliono, approfittando dell'assenza più totale di un agente della polizia municipale: l'ultimo è andato in pensione a marzo. Per via delle leggi stringenti della Regione Friuli Venezia Giulia, il sindaco Piero Barei si è visto costretto a indire tre bandi di mobilità: i primi due sono andati deserti, il terzo chissà...

Viaggio a Morsano, il paese dove nessuno (per ora) vuole fare il vigile

MORSANO AL TAGLIAMENTO - Ci avevano fatto credere che strada e marciapiede fossero un tutt'uno, che distinguere le auto in movimento da quelle parcheggiate in divieto di sosta sarebbe stato impossibile, che le strisce pedonali scomparissero sotto le gomme di un trattore dimenticato da Dio e che i conducenti sfrecciassero come in un gran premio di Formula 1.

Ci avevano fatto credere tutto questo, alcuni colleghi di un quotidiano locale friulano. Ma se parlare di anarchia ci sembra esagerato, una cosa è certa: chi lascia la macchina dove non deve non troverà al suo ritorno il più detestato dei volantini infilato tra il parabrezza e il tergicristalli, perché qui a Morsano al Tagliamento, paesino di neppure tremila anime in provincia di Pordenone dove la flemma regna sovrana, di un vigile non vi è nemmeno l'ombra. "Il maresciallo Danilo Bertoia è andato in pensione a marzo, da allora abbiamo indetto tre bandi di mobilità, andati deserti - spiega a il Giornale.it il sindaco della Lega Nord Piero Barei - 'In mobilità' significa andare a lavorare da un comune all'altro ma, con la scarsità di agenti di polizia locale che c'è, non abbiamo trovato nessuno disposto al trasferimento. L'opposizione, attraverso i social network, ha diffuso una notizia errata, dicendo che si trattava non di bandi di mobilità ma di concorsi pubblici e creando quindi false aspettative in molte persone. Siamo stati tempestati da telefonate di giovani disoccupati. Mi hanno addirittura chiamato dal Sud Italia per cercare lavoro. E avere un posto statale, di questi tempi, si sa, è come vincere un terno al lotto".

Secondo il primo cittadino, i suoi avversari politici avrebbero anche distorto la realtà dei fatti, spacciando Morsano per la terra di tutti e di nessuno. "Il nostro è un paesotto tranquillo, di gente perbene e non di selvaggi come li ha descritti l'opposizione. Non c'è niente di strano. Dopo le otto di sera il divieto di sosta non vige più, salvo casi eccezionali. Abbiamo un autovelox perfettamente funzionante all'ingresso del centro urbano. In ogni caso siamo un comune agricolo, quindi da noi il traffico non esiste. Certo, capita di vedere qualcuno che parcheggia sul marciapiede, però, tra qualche cittadino poco disciplinato e l'anarchia più totale c'è una bella differenza. Prima della malattia, di mestiere facevo proprio l'agente di polizia locale e ora mi occupo personalmente degli atti amministrativi: un contrassegno per disabili viene rilasciato il giorno stesso del protocollo. Insomma, siamo una giunta efficiente. L'unica cosa che manca in questo momento è la divisa".

Un vuoto che il sindaco Barei non è in grado di colmare. A meno che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, presieduta dalla governatrice Debora Serracchiani, vicesegretario del Partito Democratico, non metta mano al portafogli per rimpinguare le casse di micro-comuni come Morsano. "Siamo una regione a statuto speciale con una legge particolare, la legge regionale 18 del 2015, e più precisamente l'articolo 54 riguardante l'ufficio personale, che impone agli enti pubblici di assumere per mobilità soggetti appartenenti allo stesso comparto unico, nel nostro caso rivolto a chi è già vigile in Friuli Venezia Giulia. Non possiamo accedere ad altre graduatorie o aprire concorsi fino al 31 dicembre 2016", continua Barei, che racconta: "Io mi sono lamentato con i dirigenti regionali perché ho grossi limiti di spesa nei voucher, e loro non mi consentono di assumere nessuno, ho le mani legate. Ma, come Morsano, tanti altri comuni friulani si trovano sprovvisti di uffici essenziali. In diverse frazioni montane non c'è un vigile, però chissà perché l'ufficio anagrafe deve restare sempre aperto".

Il sindaco Barei lancia un appello alla presidente Serracchiani: "Si metta una mano sulla coscienza e venga a vedere con i suoi occhi tutte le situazioni di disagio dei piccoli comuni. E' troppo comodo farli scomparire, molto più faticoso risolvere i problemi attuali in maniera celere. Ricordo che l'efficienza del piccolo comune è indiscutibile. Vogliono cancellarci perché dicono che così risparmiano, ma non è vero. Almeno ci diano una mano e non ci schiaccino con la burocrazia, che danneggia il cittadino e le realtà più piccole. A Morsano tutti mi conoscono: se c'è un problema, vengono a tirarmi per la giacca e io mi faccio trovare sempre volentieri. In Regione, invece, sei intoccabile e, quando il problema arriva al palazzo, è già passato tanto tempo".

Quanto ne dovrà passare ancora, prima che a Morsano le macchine tornino al loro posto? A giugno potrebbe liberarsi un agente in aspettativa politica, nonché sindaco di San Michele al Tagliamento. Se perde le elezioni nel suo comune, va a fare il vigile a Morsano. Altrimenti, amici (e libera circolazione) come prima.

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