Vita dura per i proprietari dei cani ad Asti. Multa se non puliscono la pipì

Non basta più portare paletta e sacchettino, adesso anche una bottiglia d’acqua per lavare il suolo pubblico

Vita dura per i proprietari dei cani ad Asti. Multa se non puliscono la pipì

Vita sempre più dura per i padroni e i loro cani. Asti ha dichiarato guerra all’inciviltà dei cittadini. E per chi sporca il suolo pubblico e non provvede all’immediata pulizia di esso, scatterà una bella multa che potrà variare da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. Il sindaco Maurizio Rasero ha reso obbligatorio, tramite l’ordinanza n°5 del 16 gennaio, anche il lavaggio del suolo cittadino, non solo la raccolta degli escrementi canini. Chi vorrà uscire con il proprio cane, da oggi in poi dovrà quindi portare con sé la paletta, il sacchetto e una bottiglia d’acqua. Come cita l’ordinanza ”Tale provvedimento è stato adottato poiché la mancata rimozione delle deiezioni degli animali e la relativa pulizia del suolo pubblico, in particolare sui marciapiedi destinati ai pedoni, nelle aiuole e nei luoghi destinati alla ricreazione e allo svago dei cittadini, oltre a costituire un atto di maleducazione e di inciviltà, possono comportare rischi per la salute della popolazione, soprattutto per le fasce più esposte”. Il sindaco ha inoltre affermato che tale ordinanza, molto più severa rispetto alla precedente, si è resa necessaria in seguito alle numerose lamentele pervenute al comune, proprio da parte dei cittadini. Per venire incontro ai proprietari, in diverse zone dell’area cittadina sono stati collocati appositi cestini.

Il sindaco ha poi affermato che “rispettare le regole aiuta a far superare ogni forma di intolleranza verso la presenza degli amici a quattro zampe nella nostra città”. Negli anni passati anche altri Comuni avevano adottato lo stesso provvedimento, soprattutto in Liguria, quali Chiavari, Santa Margherita, Camogli, Bogliasco. La prima in assoluto era stata Recco nel 2004. Compito gravoso quello della Polizia Municipale che dovrà fare rispettare le regole. Caso eclatante era stato quello di Savona, che a fine 2017 aveva vietato l’ingresso ai cani nel centro cittadino, proprio in seguito all’ordinanza anti-pipì firmata dalla sindaca Ilaria Caprioglio. Apriti cielo, sommossa dei cittadini che hanno marciato due giorni prima di Natale contro l’ordinanza.

E il comune in quell’occasione è dovuto tornare sui suoi passi modificando il testo. Il padrone, se proprio non fosse riuscito a condurre dolcemente il cagnolino nella zona consentita, avrebbe però dovuto lavare via la pipì con l’acqua, senza essere multato.

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