Yara, ecco i gravi indizi che condannerebbero Massimo Bossetti

Nelle carte degli investigatori una lettera di minacce al carpentiere

Yara, ecco i gravi indizi che condannerebbero Massimo Bossetti

Se da un lato ci sono i legali di Massimo Giuseppe Bossetti che sostengono la sua innocenza e pongono seri dubbi sulla ricostruzione degli inquirenti, dall'altro lato ci sono gli investigatori e l'accusa, certi della colpevolezza del carpentiere di Mapello. Repubblica mette insieme tutti gli elementi presenti nelle carte degli investigatori dello Sco e del Ros. "C'è il mistero di una lettera con minacce di morte e con al centro il furgone: l'Iveco Daily a bordo del quale - secondo la Procura - Massimo Giuseppe Bossetti rapì Yara per poi trasportarla e ucciderla nel campo di Chignolo d'Isola. La missiva è stata sequestrata il 25 luglio dai carabinieri a casa del presunto killer assieme ad altri 33 reperti. "Ti impicco", "la pagherai cara". Sono frasi, composte con ritagli di giornale, che una mano anonima ha indirizzato al carpentiere accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio. Perché Bossetti viene minacciato di morte?", scrivono Berizzi e Colaprico.

Non c'è dunque solo la prova del Dna, peraltro rivelatasi poi non così certa e comprovata come sembrava in un primo momento. Ci sono poi anche "

538em;">il silenzio "anomalo" del muratore subito dopo la scomparsa della tredicenne; il suo "estraniamento" rispetto all'omicidio; le contraddizioni; le discrepanze tra il racconto del presunto killer e le testimonianze di moglie, fratello, commercialista, colleghi di lavoro", si legge su Repubblica.

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