"Bollino su Peter Pan": follia politicamente corretta in Scozia

Per l'Università scozzese di Aberdeen i romanzi dedicati a Peter Pan possono essere "problematici". Motivo? L'ossessione del politically correct per il "genere"

"Bollino su Peter Pan": follia politicamente corretta in Scozia

Il politicamente corretto raggiunge nuove vette di ridicolo in Scozia, in uno dei luoghi dove più si diffonde il virus della correttezza politica senza limiti e contro ogni tipo di buon senso: l'università. L'ateneo della città di Aberdeen ha inserito i romanzi dedicati a Peter Pan dello scrittore Jm Barrie in un elenco di titoli "problematici" con un apposito di bollino per avvertire gli studenti del contenuto "controverso" di questi classici. Ma cosa c'è di così pericoloso nelle avventure del bambino che trascorre la sua vita di eterna infanzia sull'Isola che non c'è?

Secondo l'univeristà scozzese i romanzi su Peter Pan contengono "strane prospettive sul genere" e consiglia agli studenti di "cercare aiuto" e supporto se non si sentono in grado di affrontare i temi contenuti nei libri. Evidentemente, il povero Peter Pan non è abbastanza "gender fluid" per essere considerato al passo coi tempi, anche se una serie tv Netflix potrebbe risolvere il "problema" ritraendolo come un personaggio "problema".

Follemente corretto in Scozia

Il laureato dell'Università di Aberdeen e deputato Andrew Bowie ha dichiarato domenica allo Scottish Mail di essere "sconcertato" dalla decisione dell'ateneo. "Ho riletto Peter Pan l'anno scorso ed è uno dei miei libri preferiti", ha detto. "Quindi sono sconcertato da qualsiasi decisione di mettere in guardia gli studenti dal suo studio", ha aggiunto."Gli studenti universitari dovrebbero essere sufficientemente maturi intellettualmente per comprendere la tensione tra innocenza ed esperienza in Peter Pan".

Stephen Kerr, il portavoce dei conservatori per l'istruzione, ha aggiunto: "Questo tipo di avvertimento sulla magnifica storia di Jm Barrie e altri classici per bambini sostanzialmente innocui, specialmente se diretti a studenti presumibilmente impegnati in discussioni intellettuali più elevate, rischia di far sembrare l'università assurda".

L'università si è difesa dalle critiche dei conservatori, affermando che "le nostre linee guida sugli avvisi sui contenuti sono state sviluppate in collaborazione con i rappresentanti degli studenti e non abbiamo mai avuto lamentele al riguardo - al contrario, gli studenti hanno espresso la loro ammirazione per il nostro approccio". Una portavoce dell'università ha dichiarato che gli studenti sono informati sul contenuto dei testi e, in quanto adulti e maturi, "hanno il potere di prendere la propria decisione su quale testo leggere".

Questo approccio, ha poi sottolineato, "ci consente di esplorare argomenti controversi che altrimenti potrebbero essere difficili da affrontare in un ambiente inclusivo e solidale". Da questa difesa surreale dell'università e degli studenti sembra quasi che i romanzi di Jm Barrie siano i libri oltraggiosi e politicamente scorrettissimi di Henry Miller: e invece sono degli innocui classici per i più piccoli, scritti un secolo fa ma per questo, immortali.

Censura politically correct contro i classici

I romanzi di Jm Barrie su Peter Pan, tuttavia, non sono gli unici "classici" ad essere finiti nella blacklist dell'Università di Aberdeen. Destino analogo anche per L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson e per il Canto del Tramonto di Lewis Grassic Gibbon, considerata una delle opere fondamentali della letteratura scozzese novecentesca. Che questa polemica a dir poco grottesca arrivi proprio dalla Scozia, Paese culturalmente sempre più spostato verso il progressismo radicale e "woke", non desta particolare stupore.

Nelle scorse settimane, il parlamento di Edimburgo ha infatti approvato un sistema di "autoidentificazione" per le persone che desiderano cambiare il proprio genere dal punto di vista legale.

Le nuove regole abbassano a 16 anni l'età in cui le persone possono richiedere un certificato di riconoscimento di genere (Grc): viene inoltre eliminata la necessità di una diagnosi medica di disforia di genere: è la prima e unica nazione del Regno Unito ad approvare una legge di questo tipo.

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