Barcellona, il museo ci ripensa: sì alla scultura di re Juan Carlos sodomizzato

L’accusa di censura ha fatto tornare sui suoi passi il direttore del museo che ha autorizzato l'esposizione e rassegnato le dimissioni

Barcellona, il museo ci ripensa: sì alla scultura di re Juan Carlos sodomizzato

Un’opera censurata. Fino a qualche tempo fa. Ma l’epilogo della vicenda della controversa mostra a Barcellona, al Macba (Museo d’arte contemporanea di Barcellona), sembra aver preso una piega inaspettata. Dell'esposizione dal titolo Haute Couture 04 Transport, fa parte l'opera di un’artista austriaca, Ines Doujak insieme al britannico John Barker. Fin qui nulla di strano. La questione era nata, però, attorno al soggetto dell'opera d'arte: una scultura che rappresenta la scena di una tripla sodomizzazione, nella quale si mescolano animali e personaggi storici reali. Un pastore tedesco sodomizza la leader femminista boliviana Domitila Barrios de Chúngara (scomparsa nel 2012) e questa, a sua volta, sodomizza l’ex Re di Spagna Juan Carlos I, che compare a quattro zampe mentre sputa un mazzo di fiori su un tappeto di caschetti delle SS naziste.

Immediatamente, si è gridato allo scandalo. E alla censura dell'opera d'arte.

Così, dopo l'ipotesi di annullamento della mostra, il direttore del museo ha deciso che si farà: "Il parere positivo è arrivato da molti settori della società, del mondo dell'arte, della cultura, della politica e dei media - scrive Bartomeu Mari - Sono stati propri questi professionisti del mondo della arti a farmi ricredere".

L’accusa di censura ha fatto tornare sui suoi passi il direttore del museo che ha anche

presentato una lettera di dimissioni: "Non ho mai visto il mio gesto come un atto di censura - ha spiegato Bartomeu Mari -. Ero solo in disaccordo sulla presenza di un'opera concreta e le conseguenze delle sue possibili letture".

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