“Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l’arcobaleno” scriveva Gianni Rodari. Ma cos’è un arcobaleno? Cos’è quella meraviglia di colori che appare come per magia dopo un temporale? Focus ha raccontato dieci curiosità sull’arcobaleno, che compare quando le gocce d’acqua rimaste in aria dopo la pioggia vengono attraversate dalla luce.
1 - Da cosa deriva la parola “arcobaleno”?
La parola “arcobaleno” deriva dal latino arcus pluvius, cioè “arco piovoso”. Dunque anche gli antichi avevano associato l’arco colorato alla fine del temporale.
2 - Come si formano gli arcobaleni?
L’arcobaleno appare quando la luce bianca (che comprende tutte le lunghezze d’onda) passa attraverso gocce d’acqua rimaste in sospeso. L’acqua ha una densità diversa da quella dell’aria e la luce viene rifratta in maniera diversa, creando lo spettro di colori dell’arcobaleno. Questo può accadere, ad esempio, vicino a una cascata oppure durante o dopo un temporale.
3 - Gli arcobaleni sono formati da sette strisce?
L’arcobaleno non è realmente diviso in strisce. Si tratterebbe invece di una gamma di colori che si sviluppa in maniera continua. Pare sia il nostro cervello a vedere l’arcobaleno come un’unione di strisce colorate ma non è chiaro il meccanismo che ne sarebbe all’origine.
4 - Quanti sono i colori dell’arcobaleno?
Si dice che i colori dell’arcobaleno siano sette: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Sembra però che la percezione di questi colori possa variare da persona a persona, e da cultura a cultura. Nel suo scritto “Meteorologia” Aristotele scrisse di tre colori: rosso, verde e blu. Dante, invece, nel Purgatorio parla di “sette liste”. Nel Rinascimento si pensava che i colori fossero quattro: rosso, blu, verde e giallo. Nel XVII secolo se ne contavano cinque: rosso, giallo, verde, blu e viola. A scoprire l’origine fisica degli arcobaleni fu Cartesio. Successivamente, Newton rapportò le note musicali ai colori dell’arcobaleno, che così diventarono sette. In realtà, non esiste un numero preciso di colori, perché ogni tonalità si fonde con quella precedente e successiva. Il numero dei colori è negli occhi di chi guarda.
5 - Cercando la pentola d’oro
Una leggenda irlandese racconta che un folletto abbia nascosto una pentola d’oro dove l’arcobaleno tocca terra. Si dice anche che si possa esprimere un desiderio, se si riesce a vedere il punto in cui l’arco di colori raggiunge il suolo. Per far sognare i più piccoli, è sufficiente riuscire a vedere un arcobaleno: di solito si trova nella direzione opposta a quella del sole. Dunque bisogna trovarsi tra il sole, che deve restare alle spalle, e le gocce d’acqua rimaste in sospeso nell’aria.
6 - Doppi arcobaleni
A volte può capitare di vedere due arcobaleni insieme: un arco di colori e accanto un altro arcobaleno meno definito. Questo fenomeno è causato sempre dalla luce, che rimbalza più di una volta dentro le gocce d’acqua sospese. Tra un arcobaleno e l’altro esiste una fascia scura, perché la luce riflessa in quella zona non riesce a raggiungere l’osservatore.
7 - Arcobaleni di fuoco
Vengono chiamati arcobaleni ma sono del tutto differenti dagli archi colorati: sono gli arcobaleni di fuoco. A determinate latitudini e in particolari condizioni climatiche si formano infatti strisce parallele alla linea dell’orizzonte. La luce in questo caso viene rifratta da cristalli di ghiaccio presenti ad alta quota.
8 - L’arcobaleno, il gay pride e la bandiera della pace
L’arcobaleno è anche il simbolo della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender), con i suoi colori a testimonianza della diversità di questa comunità per genere, età, etnia, ecc. A progettare la prima bandiera arcobaleno Lgbt è stato Gilbert Baker in occasione di un Gay Pride a San Francisco nel 1978. Originariamente la bandiera aveva otto colori, ognuno con un particolare significato. In seguito i colori si sono ridotti a sei (il rosa costava troppo, e il turchese e il blu si sono fusi in quest’ultimo colore). Durante la marcia Assisi-Perugia del 1961 è arrivata invece la bandiera della pace, che conta sette colori e la scritta “pace”.
9 - L’arcobaleno nell’antichità e oggi
Secondo la mitologia nordica, l’arcobaleno collega il mondo dei vivi a quello dei morti. Per i greci questo grande arco rappresentava Iris o Iride, messaggera degli dei. Nella mitologia indiana l'arcobaleno viene chiamato Indradhanush, cioè arco di Indra, dio del fulmine e del tuono. Oggi il pensiero comune vuole che l’arcobaleno rappresenti per gli amici animali la via per raggiungere l’aldilà, dove attendono impazienti le persone che li hanno amati. Per questo, quando viene a mancare un animale, in particolare un cane o un gatto, gli si augura “buon ponte”.
10 - Quanto dura un arcobaleno?
Un arcobaleno può restare visibile anche qualche ora.
Quello più lungo del mondo o forse più a lungo osservato è quello di Yangmingshan (Taipei) il 30 novembre 2017. Questo arco nel cielo è rimasto visibile per 8 ore e 58 minuti. A monitorarlo sarebbe stata la Chinese Culture University.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.