Morto Gianni Cavina, l'indimenticabile "musa" di Pupi Avati

Se n'è andato dopo una lunga malattia l'amato attore Gianni Cavina, aveva 81 anni. Interprete magistrale che dava ai personaggi un'anima e un'impronta inconfondibile

Morto Gianni Cavina, l'indimenticabile "musa" di Pupi Avati

È morto questa notte l'indimenticabile attore Gianni Cavina, nella stessa città, Bologna, dove era nato. Aveva 81 anni ed era malato da tempo. A dare la notizia all'Adnkronos, il produttore Antonio Avati, fratello di Pupi, con il quale Cavina ha girato ben diciassette film, compreso l'ultimo Dante ancora inedito, e cinque serie tv. "Purtroppo - ha detto Antonio Avati - la moglie di Gianni all'alba di oggi ci ha dato questa tristissima notizia. Gianni era già malato ma aveva affrontato con grande forza anche le riprese di 'Dante', dove interpreta il notaio Pietro Giardino". Proprio con la famiglia Avati, l'attore aveva un legame profondo, quasi, si può definire, da "musa" per Pupi.

Un interprete che il regista voleva spesso nelle sue pellicole, perché riusciva a dare quell'impronta particolare e unica ai suoi personaggi, immediatamente riconoscibile dal grande pubblico. Si era formato alla scuola teatrale di Franco Parenti. I suoi primi passi nel mondo del cabaret dove aveva lavorato anche insime a Lucio Dalla. Attore di grande caratura, aveva partecipato a grandi sceneggiati televisivi Il mulino del Po di Sandro Bolchi nel 1971, Jazz Band (1978) e Dancing Paradise (1982) di Pupi Avati. Proprio di Avati, rimane memorabile la sua recitazione in Regalo di Natale, film del 1986 in cui indossava i panni di uno dei giocatori di poker, della famosa partita che è rimasta, anche per la sua ferocia, nell'immaginario dei telespettatori. Con lui a "quel tavolo" Diego Abatantuono, Carlo Delle Piane e Alessandro Haber.

La gente lo ricorda spesso nei panni dell'Ispettore Sarti, personaggio che l'attore aveva interpretato in una famosa serie tv dal 1991 al 1994. Ironia della sorte, proprio nel giorno della sua scomparsa, è uscito l'ultimo giallo della serie, scritta da Loriano Macchiavelli. "L'ultima indagine", aveva annunciato lo scrittore, quasi fosse una profetica visione che il suo personaggio non potesse sopravvivere all'attore che lo aveva interpretato, e a cui aveva regalato un grande carattere e anima sullo schermo.

Ma ancora Cavina viene ricordato in Una grande famiglia, andata in onda dal 2012 al 2015 per la regia di Riccardo Milani. Lo stesso Milani lo volle nel cast del film campione d’incassi con Claudio Bisio, Benvenuto Presidente! Amato dal pubblico, ma anche dalla critica, nel 1997 aveva vinto il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista, con un altro film di Pupi Avati, Festival.

"Aveva le qualità dell'attore completo - ha ricordato Antonio Avati - poteva passare dalle parti più comiche ed esagerate, come quelle che interpretò nei nostri primi film, a ruoli molto sentiti e importanti, che ha portato nei nostri film ma anche in quelli di altri importanti registi, da Luigi Comencini a Marco Bellocchio".

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