L'emigrato siciliano che divenne il braccio destro di Al Capone

Non c’è due senza tre, recita il famoso adagio. Così, dopo il successo dell’opera prima, Il Tiranno e l’Ignoranza (che gli è valso il premio internazionale “Elio Vittorini”); dopo avere addirittura varcato le soglie invalicabili dei palazzi romani della Camera dei Deputati, l’anno scorso per la presentazione de Le vene violate, la storia di Attilio Manca, l’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto trovato morto a Viterbo nel 2004 in circostanze misteriose ma che risulta avere operato alla prostata poco tempo prima un “certo” Bernardo Provenzano, ecco che Luciano Armeli Iapichino, vicepreside della scuola media di Galati Mamertino, grazioso centro dei Nebrodi della provincia di Messina, approda in libreria per la terza volta.

E per fare tris è come giocare a briscola: accoppiata vincente non si cambia. Così ecco la sua terza opera, sicuramente diversa dalle due precedenti, L’Uomo di Al Capone porta ancora una volta l’imprimatur di Armenio Editore (www.armenioeditore.it; collegandosi al sito il volume è acquistabile on line, ndr). Un libro nel quale Armeli Iapichino narra la storia di Antonino (americanizzato Tony) Lombardo, uno dei tanti emigranti siciliani verso le Americhe di fine Ottocento che, bruciando le tappe, diventa in poco tempo addirittura il braccio destro e uomo di fiducia di Al Capone.

Un volume, quello del giovane vicepreside-scrittore di Galati Mamertino, in cui si miscelano mirabilmente e brillantemente, emigrazione fine Ottocento, proibizionismo anni Venti e gangsterismo pari data. Di cui i fratelli Lombardo furono “degni” rappresentanti, di un esempio negativo di emigrazione, quasi a fare da contraltare ai tantissimi esempi di connazionali che in quegli anni hanno lasciato la propria terra per cercare fortuna Oltreoceano. Come tanti siciliani di Galati Mamertino, un paese che torna insistentemente sulla scena, visto che non è solo il paese dove è nato, vive e lavora Luciano Armeli Iapichino, ma è pure il luogo dove nacque nel 1891 Antonino “Tony” Lombardo e da dove partì, diciassettenne e con l’equivalente di soli 12 dollari in tasca, alla volta di New York, Ellis Island, prima e Chicago poi. Dodici dollari e 17 anni di età. Vent’anni di Stati Uniti e la morte, a soli 37 anni, per mano di gangster, il 7 settembre 1927 ed entrate che si aggiravano sui 10mila dollari.

E se si pensa che solo qualche anno più tardi si sarebbe cantato Se potessi avere mille lire al mese ai lettori del volume le conclusioni sulla vita di Antonino “Tony” Lombardo da Galati Mamertino, divenuto in breve tempo L’Uomo di Al Capone.

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