Licenzioso, irriverente, gaudente, anticlericale, antiaristocratico...Tutto questo è "La mia conversione" ovvero Il Libertino di qualità, un romanzo erotico del 1783 scritto da Honoré G. comte de Mirabeau, scrittore e politico francese che fu, come lo ha definito Victor Hugo "un evento che parla, un evento grandioso”. La sua vita fu infatti rocambolesca, avventurosa, disinibita esattamente come quella del protagonista del romanzo “La mai conversione”, un geniale e gaudente avventuriero che asseconda ogni pulsione verso i piaceri, l'ambizione, la sete di denaro e tutti i vizi possibili.
Il titolo del romanzo non allude infatti ad una conversione in senso cristiano bensì alla più completa libertà di costumi. Il dedicatario dell'opera è nientepopodimeno Satana: “Signor Satana, lei mi fu maestro nell’adolescenza, devo a lei un’infinità di giochi di prestigio di cui mi servii in quegli anni. Mi si offre dunque l’occasione di sdebitarmi con lei; le dedico questo mio libro. Potrà leggervi il Gazzettino della corte, notizie fresche di giornata sulle fanciulle, sui banchieri e sulle devote.” Ma se anche Satana gli fu maestro, de Mirabeau non manca di prendersi gioco anche di lui arrivando a dargli del cornuto in balia dell'astuta moglie.
“La mia conversione” è specchio di un'epoca, quella della Rivoluzione francese, licenziosa, ambigua, disinibita e votata agli eccessi, politici e carnali, ed è rivelatore di quello che Mirabeau fu in tutta la sua vita: un avventuriero di genio in preda a tutti i dèmoni della potenza e del godimento, all’orgoglio e all’ambizione, a tutti i vizi e a tutte le passioni, un libertino del pensiero e dell’azione, una forza della natura, un uomo della dismisura, un lupo solitario, un grande sognatore e probabilmente, nel fondo dell’anima, un uomo senza fede e senza legge.
Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.