La curiosità Ecco perché tutti li confondono coi cammelli

A fare confusione tra i due animali ci si è messa anche una famosa compagnia di tabacchi, la Reynolds Tobacco Company con il suo famoso pacchetto di sigarette Camel. A dispetto del nome infatti, l’animale raffigurato sulla scatola non è un cammello, ma un dromedario, soprannominato negli Stati Uniti «the old Joe» (il vecchio Joe). La confusione deriva dal fatto che, in molte lingue, s’impiega il nome generico «cammello» (che indica la famiglia) al posto del più specifico, ma meno frequente, «dromedario» che indica proprio la specie, ovvero il «Camelus dromedarius». Anche se a uno sguardo superficiale questi due animali sembrano molto simili, possiedono caratteristiche profondamente diverse e non solo dal punto di vista anatomico. Il dromedario ha una sola gobba, mentre il cammello ne possiede due e questa è una differenza anatomica che li contraddistingue immediatamente. Si tratta di grandi depositi di grasso cui questi animali fanno ricorso quando c’è carenza di alimentazione. Quando il dromedario è ben alimentato, la sua gobba è bella turgida, mentre si «sgonfia», quando va incontro a lunghi periodi di digiuno. Un’altra differenza, meno nota, riguarda le dimensioni, molto maggiori nel dromedario, rispetto al cammello, così come il pelo molto più abbondante in quest’ultimo, tanto che, in alcune razze, cade fluente a terra. Il dromedario è tipico del Nord Africa e della penisola arabica (ma si trova anche in Afghanistan e India), luoghi in cui viene allevato come animale domestico e mezzo di trasporto nel deserto, oltre che fonte di carne. Addomesticato 4.000 anni fa il dromedario, con le sue narici che si chiudono e gli ampi zoccoli che non sprofondano nella sabbia, si è adattato alla vita del deserto. Può bere oltre un quintale d’acqua in dieci minuti che però, a differenza del cammello, non immagazzina nell’unica gobba, per cui risulta meno resistente alla siccità. Molto sensibile a freddo e umidità è uno dei pochi mammiferi in grado di variare la temperatura corporea dal giorno alla notte, anche di quattro gradi centigradi.

Il dromedario ha un’andatura «ad ambio», cammina portando avanti contemporaneamente le zampe di uno stesso lato e questo gli fa assumere la tipica movenza altalenante. La sua resistenza tra le sabbie del Sahara gli ha valso il soprannome di «nave del deserto».

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