ParigiDomani chiudono i battenti del Mondial de lAutomobile di Parigi, che negli anni pari - avvicendandosi con quello di Francoforte che si svolge in quelli dispari - è il crocevia autunnale da cui transita tutto il settore automobilistico. È, quindi, una rassegna che rientra tra quelle di grande levatura ma, questanno, è stata meno spumeggiante del solito. Infatti, a dispetto dei proclami che indicavano la presenza di decine di novità, quelle nuove da cima a fondo pronte la vendita esposte sugli stand si riducono a un manipolo, seppure qualificato. Si tratta dellAudi A7 Sportback, della Bmw X3, della Citroën C4 e della declinazione Ds4, della Hyundai ix20, della Jeep Grand Cherokee, della Land Rover Evoque, della Mercedes Cls, dellOpel Astra Sports Tourer, della Peugeot 508, della Seat Alhambra, della Suzuki Swift, della Toyota Verso S e, infine, della Volvo V60. Allargando un po i parametri della valutazione sino alle variazioni sul tema si possono aggiungere alle vere debuttanti anche la Ferrari SA Aperta, lHonda Jazz Hybrid e la Peugeot 3008 Hybrid4.
Più numerose i restyling, in alcuni casi davvero degni della rubrica «Scopri le differenze» della Settimana enigmistica, tra i quali rientra persino la blasonata Maybach, mentre sebbene alcune di esse stiano arrivando ai blocchi di partenza - per esempio, la Renault Twizy che sarà venduta dalla metà del prossimo anno - sono ancora allo stato ipotetico le primizie del settore delle vetture elettriche fautrici delle «Emissioni Zero» perché, ovunque, nonostante i proclami di governi e amministrazioni pubbliche mancano le adeguate infrastrutture.
A dispetto della grandeur che sempre sbandierano i cugini dOltralpe, a essere realistici non si esce dai padiglioni della Porte de Versailles con la sensazione che a Parigi il panorama automobilistico sia stato rivoluzionato dal numero delle novità.
Si può concordare con quanto detto da Sergio Marchionne («lanciare nuovi modelli in un momento strutturalmente così debole non vale la pena») poiché si ha limpressione che il debutto delle vere novità di prodotto sia stato imposto da pianificazioni industriali che non lasciavano libertà di manovra. Tuttavia, quanto esposto al Mondial de lAutomobile suscita la sensazione che il settore si stia muovendo in maniera razionale: una considerazione che vale tanto per il comparto dei cosiddetti costruttori generalisti quanto per quelli dei settori Premium e delle super-sportive, sebbene questi ultimi traggano fiducia, ordini e introiti soprattutto dalla crescente richiesta che proviene dai mercati asiatici e dalla ripresa della domanda che si sta registrando in quello nordamericano. Per sostenere tali situazioni, accanto alla crescita delle declinazioni di modelli inossidabili come la Porsche 911, spuntano nuove realizzazioni firmate Lotus - entro il 2015 lancerà cinque nuove vetture - e anticipazioni di nuovi e imminenti modelli come la Lamborghini Sesto Elemento, destinata a trasformarsi nella proposta top di gamma della casa di SantAgata Bolognese.
Altri, invece, svelano ai piedi della Tour Eiffel le ricette che hanno messo a punto per affrontare il ridimensionamento della domanda generato dai venti della crisi. Vanno dalla volontà di coprire le nicchie di mercato anche nel settore delle auto compatte per soddisfare i desideri di chi ha capacità dacquisto non elevate ma desidera mezzi divertenti e distintivi - come può suggerire anche la concept Peugeot Hr1, una crossover destinata a diventare realtà e a vivacizzare il contesto in cui sinsedierà - allintenzione di rinforzare le performances dei propri best-seller attraverso calibrati aggiornamenti.
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