Sono in grado di usare strumenti per raggiungere i loro obiettivi, ma anche di capire le relazioni di causa-effetto e, in alcuni casi, di riconoscersi quando sono davanti a uno specchio. Eppure il loro cervello è piccolissimo. A dispetto delle dimensioni ridotte, alcune specie di uccelli sono però intelligentissime. Anche più di alcuni primati.
A scoprirlo è stata una ricerca condotta da scienziati dell'università Carolina di Praga e dell'università federale di Rio de Janeiro. Gli studiosi si sono resi conto che alcuni pennuti in particolare corvi, pappagalli e uccelli canori hanno capacità cognitive complesse, paragonabili a quelle di grandi scimmie.
Il segreto sta nella loro materia grigia, esigua nella quantità ma ricchissima di neuroni. «Il cervello di questi animali alati contiene circa il doppio dei neuroni rispetto a quello dei primati di massa comparabile spiegano i ricercatori -. E da due a quattro volte quello di roditori equivalenti. I neuroni aviari sono infatti molto più piccoli e più densamente impacchettati di quelli nel cervello dei mammiferi». Proprio per questo sono in grado di realizzare performance migliori. E inimmaginabili. Come quelle offerte da una cornacchia della nuova Caledonia. Battezzata Kitty, durante un esperimento è stata capace di capire che facendo cadere alcuni sassi in un tubo pieno d'acqua era possibile far aumentare il livello in un altro tubo, riuscendo così a raggiungere un pezzo di carne che galleggiava. Nel test il pennuto ha battuto anche alcuni bambini. I ricercatori hanno infatti sottoposto all'esame anche un gruppo di 64 piccoli tra quattro e dieci anni. I più grandi lo hanno superato facilmente, mentre la maggior parte dei bimbi di quattro e cinque anni non ci è riuscita, nonostante ripetuti tentativi.
Decisamente orientato al «problem solving» è anche il cervello del cacatua. A scoprirlo sono stati i veterinari delle università di Vienna e Oxford. Durante un test, il pennuto è stato in grado di costruire uno strumento necessario per raggiungere il suo obiettivo, ovvero ottenere il cibo contenuto in una scatola attraverso una piccola fessura. Dimostrando non solo di saperlo realizzare, ma anche di prevedere in anticipo come utilizzarlo. Fra le specie intellettivamente più dotate ci sono anche i corvi. Capaci, in alcune circostanze, di ragionare come un giocatore di scacchi. Ovvero di pianificare una serie di comportamenti in vista di scenari futuri.
Finora si è sempre pensato che gli animali non potessero programmare gli eventi. Invece a sfatare questo mito ci hanno pensato proprio i pennuti neri. Grazie a una ricerca condotta in Nuova Zelanda, all'università di Auckland. Gli scienziati si sono resi conto che questi animali sono talmente intelligenti da essere in grado di organizzare mentalmente le azioni utili per raggiungere il loro scopo con un anticipo di tre mosse. Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno messo gli animali di fronte a una situazione complessa procacciarsi del cibo -, risolvibile solo utilizzando alcuni strumenti. Così si sono resi conto che i corvi hanno sfruttato gli utensili nel modo più corretto, attraverso la sequenza di azioni migliore per raggiungere il risultato.
E non finisce qui, perché nella classifica degli uccelli più intelligenti ci sono anche alcuni pappagalli. Finora si è pensato che potessero solo «parlare», riproducendo alcuni suoni umani. Invece questi animali sono in grado di andare oltre. I Kea, una specie a rischio in Nuova Zelanda, non fanno alcuna fatica a risolvere piccoli giochi di logica o puzzle elementari.
La loro
creatività è sterminata, e così in alcune città questi pappagalli hanno imparato addirittura a fermare le auto nel traffico nella speranza di ottenere cibo dai guidatori. Una capacità che li ha resi famosi in tutto il mondo.
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