La Dc ha evitato il sorpasso, e il Paese oggi è a piedi più di prima

Lo scrittore commenta le elezioni del 1976. Con sottile ironia e una buona dose di rammarico

La Dc ha evitato il sorpasso, e il Paese oggi è a piedi più di prima
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Pubblichiamo qui il testo (e l'immagine del dattiloscritto) di un articolo scritto da Italo Calvino per The New York Times Review of Books. Si tratta di un commento alle elezioni politiche italiane del 1976, quando la Dc evitò il temuto sorpasso da parte del Pci.

Il termine «sorpasso» ha dominato le ultime settimane della campagna elettorale italiana. «Se avviene il sorpasso», «evitare il sorpasso», «i pericoli del sorpasso», «le prospettive del sorpasso»: un clima di inseguimento automobilistico si è creato attorno a queste elezioni, sopratutto per opera di Amintore Fanfani, il vecchio leader democristiano tornato alla ribalta dopo quasi un anno di eclisse approfittando di un'operazione alla prostata del suo successore Benigno Zaccagnini e della malattia del sonno di cui da lungo tempo pare affetto il suo affezionatissimo rivale, il premier Aldo Moro. Correndo freneticamente da una città all'altra per tenere uno o due comizi al giorno, Fanfani ha rischiato due volte la vita sulle autostrade: una volta la sua macchina uscita di strada è rimasta sospesa su uno scosceso precipizio degli Appennini; pochi giorni dopo in Calabria due agenti motociclisti che lo precedevano sono rimasti uccisi sul colpo.

Dal punto di vista automobilistico, per la Democrazia Cristiana (che non a caso ha fatto eleggere Senatore il consigliere delegato della Fiat Umberto Agnelli) le elezioni sono state certo un successo: il «sorpasso» è stato evitato. Ma l'Italia oggi è a piedi più di prima. Nessuna formula di governo è possibile neanche col nuovo parlamento. Ma era davvero un'eventualità probabile questo «sorpasso»? Certo se la Democrazia Cristiana dopo aver goduto per trent'anni d'una incontrastata (se pur non assoluta) maggioranza fosse stata superata anche di pochi voti dal Partito Comunista, il contraccolpo psicologico sarebbe stato forte, anche se agli effetti pratici, in termini di aritmetica parlamentare, di possibilità di formare un governo con una stabile maggioranza, sarebbero stati nulli, cioè l'Italia sarebbe rimasta ingovernabile, tal quale come prima e come adesso.

Però la scossa avrebbe obbligato la Democrazia Cristiana a un'autocritica seria, l'avrebbe posta di fronte alla necessità di cambiare uomini e sistemi: condizioni indispensabili per ogni soluzione della situazione politica ed economica italiana.

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