Inquinanti nel latte materno: i risultati dello studio e i consigli per le mamme

Molto spesso il latte materno può essere contaminato da elementi presenti nell'ambiente che ci circonda: ecco i risultati dello studio e cosa fare per limitare le problematiche

Inquinanti nel latte materno: i risultati dello studio e i consigli per le mamme
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Nessun allarme ma alzare la soglia d'attenzione, questo sì: alcuni ricercatori italiani dell'Università di Parma in collaborazione con l'Ausl-Ircss di Reggio Emilia e con le università di Firenze e Cagliari, con una maxi ricerca hanno scoperto tracce di sostanze inquinanti nel latte materno, la prima fonte di alimento del bambino.

Cosa dice lo studio

Dopo aver preso in esame ben 654 campioni di urina di madre e figlio, ecco che sono venute allo scoperto tracce di microplastiche assieme ad altri inquinanti chimici quali gli ftalati, composti chimici presenti nell'industria delle materie plastiche e il bisfenolo A, sostanza chimica della quale è stato enormemente limitato l'utilizzo che si lega con altre sostanze per la produzione di alcune plastiche e resine. Già soltanto questi tre macro-elementi possono provocare l'alterazione del sistema ormonale del bambino con conseguenze diverse e gravi quali diabete, obesità, pubertà precoce ma anche disturbi del comportamento.

Tutto questo è stato documentato nel corso del Congresso della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp): lo studio, ancora in fase di svolgimento e finanziato dall'Ue si chiama "Life Milch - Mother and Infants dyads: Lowering the impact of endocrine disrupting Chemicals in milk for a Healthy Life. Purtroppo, tutte queste sostanze si trovano su oggetti di uso comune ma anche nell'ambiente che ci circonda, ecco perché gli esperti invitano alla cautela e ad evitare eccessivi allarmismi.

L'errore da non commettere

"La scoperta di numerosi contaminanti nel latte materno, oltre le microplastiche, aumenta la nostra preoccupazione per la popolazione di neonati estremamente vulnerabili perché l'esposizione a queste particelle è inevitabile, data la loro onnipresenza nell'ambiente", ha spiegato a Repubblica la prof. Mariacarolina Salerno, Presidente del Congresso e direttore dell'Unità di Pediatria Endocrinologica del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università Federico II di Napoli. Non bisogna, però, fare l'errore inverso e cioé sospendere o eliminare l'allattamento perché è fondamentale per la crescita del piccolo. "Studi come il nostro non devono sospendere questa pratica ma sensibilizzare le donne a ridurre l'esposizione a sostanze tossiche e fare pressioni sulle istituzioni affinche promuovano leggi che riducano l'inquinamento ambientale", ha aggiunto l'esperta.

I consigli per le mamme

Secondo quanto emerso, quindi, gli esperti invitano caldamente a continuare con l'allattamento ma prendendo alcuni semplici accorgimenti che devono diventare automatici nella vita di tutti i giorni: innanzitutto, eliminare l'utlizzo di biberon che non siano a norma e limitare le plastiche monouso così come tutti i contenitori dove viene conservato il cibo.

Allo stesso modo bisognerebbe eliminare o limitare il contatto con pesticidi, solventi e simili e proteggersi adeguatamente durante il loro uso. Per quanto riguarda i cibi, consumare soltanto alimenti freschi e sciacquare per bene frutta e verdura mentre per l'igiene personale è consigliato l'uso di prodotti naturali.

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