Un 2010 di lacrime e sangue. Se dalla tredicesima vi è avanzato qualcosa, mettetelo da parte, tra pochissimo ne avrete bisogno. Sta arrivando la stangata.
Quasi seicento euro a famiglia: tanto costerà agli italiani l’arrivo del nuovo anno. Lo annunciano «Adusbef» e «Federconsumatori», due delle più importanti associazioni dei consumatori italiane. Che se la prendono, il giorno di Santo Stefano, con un governo che «ha fatto poco o nulla per aiutare le famiglie, ma che al contrario ha improntato la sua politica economica a una premialità di vantaggio per ricchi, furbi, trafficanti, riciclatori ed evasori». Nello specifico i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti (numero uno di Adusbef e senatore dell’Italia dei Valori di Antonio di Pietro) e Rosario Trefiletti, puntano il dito contro il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che avrebbe inserito tra le pieghe della Finanziaria circa «120 euro di nuovi balzelli che graveranno sulle spalle di ogni famiglia». L’annuncio è di quelli spiazzanti. Tremonti avrebbe quindi svicolato impunemente per quasi un mese l’accusa di aver introdotto nuove tasse (che evidentemente erano sfuggite all’esame di tutta l’opposizione, che anzi ha rimproverato al ministro di aver dato il via a una manovra «troppo debole») fino all’arrivo degli analisti di Lannutti? Inciso: Lannutti è lo stesso che per aver diffuso due anni fa notizie infondate sull’andamento azionario di Unicredit è stato recentemente multato di 100mila euro dalla Consob con l’accusa di manipolazione del mercato.
E torniamo all’allarme. Infondato. Dei 120 euro di aggravio fiscale, oltre la metà, ben 65 euro, deriverebbe dall’aumento delle tariffe aeroportuali: tre euro in più ogni biglietto. Oltre a stimare quindi per ogni famiglia italiana una media di 22 viaggi aerei in un anno (e va bene che siamo un popolo di viaggiatori, ma non stiamo esagerando?), le due associazioni dei consumatori mancano di sottolineare che gli aumenti in questione non sono certi, in quanto agganciati ai piani di sviluppo degli aeroporti (al momento neanche presentati). «Il comma 215 della Finanziaria sulle spese di giustizia - si legge ancora sul sito web di Federconsumatori (su quello di Adusbef sono ancora impegnati a insultare Alessandro Profumo, ad di Unicredit) - introduce il contributo unificato pari a 103,3 euro a carico dei lavoratori licenziati che fanno ricorso in Cassazione», mentre «il comma 6-bis istituisce un ulteriore balzello pari a un contributo minimo di 38 euro a carico di quei cittadini che osano fare ricorso contro gli agguati degli autovelox».
A conti fatti, dunque, le due associazioni dei consumatori hanno ragione: le scelte del governo graveranno nel 2010 su ogni famiglia per 120 euro. A patto che i componenti del nucleo familiare facciano almeno 22 voli (e partendo sempre da aeroporti che abbiano già avviato lavori di sviluppo), che abbiano un componente al terzo grado di giudizio per una causa di licenziamento e che prevedano di intentare una causa contro gli autovelox. Per tutte le altre famiglie, niente di che preoccuparsi. «È assolutamente pretestuoso affermare che la legge finanziaria comporterà una stangata per i cittadini» ha commentato il viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas.
«A questa ministangata governativa,- si legge invece in fondo al comunicato - bisogna aggiungere 30 euro di gas, 130 di Rca, 18 euro per i servizi idrici; 35 euro di Tarsu; 30 di rincari dei servizi bancari; 80 euro per le rate dei mutui visto che le banche stanno aumentando lo spread, 65 euro per gli aumenti dei biglietti dei treni, 90 euro per i costi dei carburanti». E se anche tutti i dati fossero esatti, la colpa del governo dov’è?
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