«Cantare tra le guglie del Duomo è come stare sulle Dolomiti. E’ un incanto, un’emozione senza pari. E tutto quello che ti sta attorno diventa più bello». Sono parole di Ruggero Raimondi, bolognese, classe 1941, uno dei più grandi «bassi» lirici sulla scena mondiale, perennemente all’estero tra un teatro e l’altro, a mietere successi incondizionati. Ma, per una strana quanto difficile combinazione di circostante favorevoli, in questi giorni è a Milano. E domani e lunedì, quando caleranno le ombre della sera sulla città, alle ore 21.30, si esibirà in un doppia performance assolutamente unica, sulle terrazze della Cattedrale. In programma I Lombardi alla prima crociata, opera verdiana qui proposta in forma di concerto: iniziativa che rientra nel progetto «VivilDuomo», allestito dalla Veneranda Fabbrica per raccogliere fondi a beneficio del restauro delle guglie.
Ma la grande notizia è (forse) anche un’altra. La (instancabile) Fabbrica ha infatti imbastito un progetto di gemellaggio tra il Duomo e le più grandi cattedrali gotiche d’Europa. Obiettivo: quello di dare vita a un coro internazionale di voci bianche, che abbia proprio il Duomo come fulcro, insieme con la Cappella Musicale, la più antica istituzione musicale in attività della città, e che possa essere attivo già nel 2012, anno mondiale della famiglia. Il presidente della «Veneranda», Angelo Caloia, ha incontrato lo scorso 30 giugno l’arciprete di Notre Dame, a Parigi, dove il progetto ha avuto calorosa accoglienza, prendendo sostanzialmente l’abbrivio. Del resto, Notre Dame, così come altri simboli della cristianità nel mondo, è ambiente sensibile alla «pratica musicale» intesa come strumento di fratellanza, aggregazione e condivisione di valori assoluti. Basti pensare che sotto le volte della cattedrale parigina si tiene qualcosa come 300 concerti l’anno. E intanto il calendario del professor Caloia si infittisce: in autunno lo aspettano Colonia, sede di una cattedrale di bellezza straordinaria, e Barcellona, «culla» della Sagrada Família, che gotica non è ma al gotico si ispira.
Torniamo a oggi. Anzi, a domani e lunedì, con il doppio appuntamento musicale all’insegna di Verdi. Un concerto speciale, che si inserisce tra gli eventi d’eccellenza nel programma per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e non a caso gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Suggestivo il programma proposto: un’ora e dieci minuti di musica assoluta, quella de I Lombardi alla prima crociata, opera tutt’altro che religiosa ma tanto straordinaria e coinvolgente nella carica emotiva quanto provocatoria nel messaggio («Se Verdi si rivolgesse all’Italia d’oggi, vorrebbe dire: “Mettetevi d’accordo!», chiosa Raimondi). Con il grande «basso» nel ruolo del patricida Pagano, in una selezione di brani eseguiti dall’Orchestra e Coro della Veneranda Fabbrica, condotta da Lorenzo Coladonato, direttore stabile della Philharmonie di Baden Baden, e da un selezionato cast di interpreti. «Sarà anche un’occasione per celebrare il gesto eroico del Conte Luigi Torelli, che al termine delle Cinque Giornate salì sul Duomo a porre il tricolore tra le braccia della Madonnina», sottolineano gli organizzatori, «un evento unico che riporterà milanesi e italiani al “tetto natìo“», ovvero le terrazze del simbolo di Milano nel mondo, «dove il teatro verdiano diventa un Inno all’Unità e alla rinnovata vitalità di un monumento dalla straordinaria valenza storica e civile». Non è tutto.
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