E a Londra la Nuvola diventa opera d'arte

HP e Serpentine Galleries di Londra insieme. Come? Sì, avete letto bene. Perché la gallerie d'arte inglese ha scelto Public Cloud, una «nuvola» digitale versatile, per aprire alla partecipazione digitale la «89plus Marathon». L'iniziativa ha riunito i professionisti nati dal 1989, dai 24 anni in su, e gli intellettuali più influenti di qualsiasi età in un evento di 48 ore fra interventi, performance e progetti in tempo reale. Il tema dell'ultimo appuntamento è stato l'impatto che la società in rete e l'economia globale stanno avendo sulla nuova generazione.
Nella galleria londinese ecco spuntare una struttura a forma di nuvola bianca, appuntita qua e là. L'idea, prodotto dell'ingegno dell'architetto giapponese Sou Fujimoto, richiama proprio al cloud e alle sue diverse applicazioni. Anche perché le tecnologie della rete aprono autostrade sconfinate, visto che gli sbocchi aumentano sempre di più. Tanto che aspirano ad assumere nel mondo dell'arte il ruolo ricoperto dai caffè per tanto tempo, soprattutto un paio di secoli fa. «Serpentine Galleries sfrutta nuove modalità per entrare in comunicazione con i suoi pubblici e metterli in relazione con l'arte», hanno spiegato Julia Peyton-Jones e Hans Ulrich Obrist, direttore e condirettore del museo. E ancora: «HP è la guida perfetta al cloud che ci accompagnerà nel nostro percorso verso l'espansione della nostra offerta digitale».
Offerta digitale, appunto. Quella dell'ultima «89plus Marathon», chiamata «89plus Clubhouse», trova spazio nell'infrastruttura Public Cloud di HP, basata sulla tecnologia OpenStack, una piattaforma in grado di offrire un servizio «nuvola» trasparente e flessibile. In questo caso, le persone in ogni parte del mondo hanno potuto partecipare all'evento attraverso tweet in diretta, caricando foto e discutendo le idee in tempo reale. Lo scopo? Estendere la conversazione oltre l'ambito fisico e catalizzare i commenti dei social network in un unico luogo online.
«Cloud significa semplicità e accesso alle informazioni in qualsiasi luogo e momento, in completa libertà e sicurezza», ha chiarito Xavier Poisson, vicepresidente del Cloud Computing di HP per l'Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). Gli fa eco Andrea Monaci, direttore marketing: «Nell'anno finanziario 2012, il nostro business cloud è cresciuto di quasi il 40% a livello mondiale». A Londra l'accordo con Serpentine Galleries.

Ma perché non provare ad esportare anche a Brera o agli Uffizi un'esperienza del genere? Monaci lascia più di uno spiraglio aperto: «Con il nostro patrimonio culturale, ci auspichiamo di poter creare progetti del genere anche in Italia. I giovani hanno un ruolo centrale per far sì che la fruizione della cultura sulla “nuvola” possa diffondersi anche nel nostro Paese».

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